Invocazione a San Costanzo per la protezione di Perugia

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O glorioso San Costanzo, primo vescovo e saldo custode della fede perugina, a te rivolgiamo il nostro cuore colmo di speranza.
Veglia su Perugia, amata tua città, e riversa su di lei il tuo sguardo benevolo.
Ti preghiamo, intercedi presso il Signore affinché ci protegga da ogni calamità, allontani i pericoli e conceda sicurezza alle nostre case, alle nostre famiglie, alle nostre strade.
Custodisci la fede dei tuoi figli: rendila forte nelle prove, viva nei giorni di gioia, testimone luminosa di fraternità.
San Costanzo, scudo di Perugia, tienici stretti nel tuo abbraccio di santo e guidaci sulla via dell’amore, della giustizia e della pace.
Affidiamo a te la nostra città, fiduciosi nella tua paterna protezione, ora e sempre.
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Spiegazione della Preghiera
1. Il contesto spirituale e dottrinale della preghiera
Questa preghiera a San Costanzo, primo vescovo e patrono di Perugia, si inserisce in una ricca tradizione spirituale cristiana di venerazione e intercessione dei santi. Nel cattolicesimo, i santi sono considerati intercessori presso Dio e modelli di vita evangelica, espressione viva della “comunione dei santi” professata nel Credo: “Credo la comunione dei santi, la remissione dei peccati…”. La preghiera rivolge una supplica a San Costanzo che, come guida spirituale e custode della fede, ha un ruolo di protezione e sostegno per la Chiesa locale.
Dal punto di vista dottrinale, la richiesta di intercessione non è una forma di idolatria, ma un richiedere l’aiuto di chi, già vive nella visione di Dio, può unirsi alle necessità dei fedeli ancora pellegrini sulla terra, secondo quanto insegna il Concilio Vaticano II:
I santi infatti “non cessano di intercedere per noi presso il Padre e di offrirgli i nostri meriti” (Lumen Gentium, 49).Il sentimento profondo di affidarsi a un patrono ecclesiastico richiama la pratica diffusa, sin dall’antichità, nelle comunità cristiane, per cui il santo è il “custode della Chiesa locale”, come ricorda sant’Agostino:
“Si onorano i santi come amici e difensori del popolo cristiano presso Dio.”Pertanto, la preghiera esprime la gratitudine per la testimonianza di San Costanzo e la fiducia nella sua protezione, evidenziando il ruolo del santo come modello di fede incrollabile nelle prove e custode della comunità a lui affidata.
2. I destinatari a cui è rivolta e perché
La preghiera è rivolta direttamente a San Costanzo. La scelta di invocare il primo vescovo di Perugia è significativa sia dal punto di vista spirituale sia identitario:
- Patrono e protettore di Perugia: San Costanzo è universalmente riconosciuto come il patrono della città. La preghiera rafforza il senso di appartenenza e di affidamento di tutta la comunità cristiana locale.
- Testimone della fede: Viene salutato come “saldo custode della fede perugina”, quindi destinatario privilegiato di suppliche in momenti di prova e di festa, quale esempio di fermezza e carità.
- Figura paterna: Il testo ricorre ad espressioni di affidamento e confidenza (“tienici stretti nel tuo abbraccio di santo”, “paterna protezione”), attribuendo a San Costanzo un ruolo familiare, quasi pastorale, verso “i suoi figli”.
Questa scelta risponde a un doppio desiderio: quello di sentirsi parte di una storia cristiana radicata nel territorio, e quello di cercare una protezione spirituale vicina e tangibile nelle realtà della vita quotidiana della città.
3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta
La preghiera si muove su due piani complementari: comunitario e personale. I beneficiari sono, in primo luogo, gli abitanti di Perugia (“la nostra città”, “le nostre case, le nostre famiglie, le nostre strade”) e più ampiamente tutti coloro che si riconoscono come figli spirituali di San Costanzo.
I bisogni e le richieste espresse includono:
- Protezione dalle calamità: Si supplica di essere difesi “da ogni calamità”, facendo eco alle antiche invocazioni contro guerre, pestilenze, carestie, ma anche ai rischi e ai pericoli delle città moderne, sia fisici che morali.
- Sicurezza e pace: Vengono richieste sicurezza nelle case, nelle famiglie e nelle strade, evidenziando il desiderio di vivere in un ambiente protetto e sereno, dove regni la giustizia e la pace.
- Fede salda e testimonianza: Si insiste sulla custodia della fede in ogni circostanza (“forte nelle prove, viva nei giorni di gioia”), chiedendo che essa sia “testimone luminosa di fraternità”, cioè segno visibile di speranza e amore evangelico.
- Guida spirituale: Si domanda infine una guida sicura “sulla via dell’amore, della giustizia e della pace”, sottolineando l’esigenza di percorrere un cammino cristiano autentico, sia personale che comunitario.
Questi bisogni riflettono sia i timori concreti (sicurezza fisica, calamità) sia le aspirazioni spirituali più profonde (fede, pace, fraternità), mostrando una visione integrale della vita cristiana.
4. I temi teologici principali con citazioni bibliche o patristiche
Diversi temi dottrinali rilevanti emergono dalla preghiera, arricchiti da riferimenti biblici e patristici:
- La comunione dei santi e l’intercessione:
"Intercedi presso il Signore" richiama il mistero della Chiesa “comunione di santi” (Ef 6,18; Ap 5,8), in cui vive la costante intercessione a favore dei viventi.
“Prega gli uni per gli altri, affinché siate salvati” (Gc 5,16)
“Noi non siamo mai soli perché la comunione dei santi copre ogni distanza” (Papa Francesco)
- La fede provata e la testimonianza:
Il tema della fede “nelle prove” e della “testimonianza luminosa” rievoca le parole di Pietro:“Affinché la prova della vostra fede … risulti a lode, gloria e onore …” (1Pt 1,7)
San Costanzo, martire e pastore, incarna questa vocazione a essere “sale della terra e luce del mondo” (Mt 5,13-16). - La protezione delle famiglie e della città:
La tradizione biblica è ricca di esempi di protezione divina sulle città e le famiglie (Sal 121,7-8; Sal 91), mentre i santi sono spesso invocati come “scudi” o difensori.
“Il Signore custodirà la tua uscita e il tuo ingresso, da ora e per sempre.” (Sal 121,8)
- La pace e la giustizia:
L’invocazione finale per essere guidati “sulla via dell’amore, della giustizia e della pace” rispecchia le parabole evangeliche e l’insegnamento paolino:“La pace di Dio custodirà i vostri cuori e le vostre menti in Cristo Gesù.” (Fil 4,7)
In tutto, la preghiera riafferma la centralità di Cristo, attraverso la mediazione dei santi, e il primato della carità e della comunione sopra ogni bene.
5. Il genere di preghiera e la collocazione nella tradizione liturgica
Questa preghiera si identifica principalmente come preghiera di intercessione. L’intercessione avviene quando si chiede un aiuto divino mediante il patrocinio di un santo, ma presenta anche elementi di lode (attribuzione di virtù: “glorioso San Costanzo”, “scudo di Perugia”), affidamento e, in parte, ringraziamento per la protezione concessa nel passato e per la testimonianza di fede.
Dal punto di vista liturgico, preghiere come queste si collocano tradizionalmente in occasioni:
- di festa patronale (29 gennaio, San Costanzo, oppure durante celebrazioni cittadine)
- di processioni e riti pubblici per la città (benedizioni, suppliche in situazioni di pericolo o calamità)
- all’interno della Liturgia delle Ore, come orazione finale nei Vespri o Lodi
- nei momenti di preghiera personale o all’inizio di riunioni pastorali, scolastiche, civili a Perugia
6. Indicazioni pratiche: come usarla nella preghiera personale, comunitaria e nell’anno liturgico
Per valorizzare spiritualmente questa preghiera, si suggeriscono diverse modalità d’uso:
- Preghiera personale: Può essere recitata al mattino, prima di uscire, o alla sera, affidando la propria famiglia e la città alla protezione di San Costanzo. Può accompagnare la meditazione, specie nei momenti di difficoltà, incertezze, calamità o avvenimenti importanti (esami, decisioni, prove).
- Preghiera familiare: Ideale all’inizio o alla fine della giornata, coinvolgendo tutti i membri della famiglia e chiedendo insieme sicurezza, pace e fede viva.
- Preghiera comunitaria: Utilissima durante le celebrazioni liturgiche dedicate a San Costanzo, specialmente il 29 gennaio, o in circostanze straordinarie per la città (emergenze civili, ricorrenze storiche, processioni, veglie di preghiera).
- Nell’anno liturgico:
- Festa patronale di San Costanzo (29 gennaio): da inserire nelle Messe, nei Vespri solenni e nelle processioni.
- Quaresima e Avvento: come invocazione di protezione e conversione della comunità.
- Tempi di crisi: come supplica speciale nei momenti di emergenza (pandemie, calamità naturali, minacce sociali).
Si suggerisce anche di cantare o recitare, secondo la tradizione locale, la preghiera in forma corale, per rafforzare il senso di unità, o di abbinarla a una processione con la reliquia del santo. Può essere adattata come parte di una novena o inserita nell’adorazione eucaristica.
L’aspetto più importante resta lo spirito di affidamento fiducioso e di comunione ecclesiale, “stringendosi” spiritualmente attorno alla figura del santo patrono come popolo unito nella fede e nella speranza.
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