Preghiera a San Giovanni Bosco per gli Educatori

Destinatari:  San Giovanni Bosco
Beneficiari:  Insegnanti
Tipologie:  Intercessione
Preghiera a San Giovanni Bosco per gli Educatori
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San Giovanni Bosco, Padre e Maestro dei giovani, con fiducia ti affidiamo tutti gli insegnanti chiamati ogni giorno a seminare sapere e valori nei cuori delle nuove generazioni.

Tu che, guidato dallo Spirito, hai saputo unire competenza e amorevolezza, intercedi presso il Signore affinché i nostri educatori sappiano essere non solo trasmettitori di conoscenza, ma anche testimoni credibili di fede, speranza e carità.

Ottieni per loro il dono della saggezza, perché possano trasmettere ai giovani non solo strumenti per il futuro, ma luci di verità, giustizia e spiritualità. Sostienili nelle difficoltà, consolali nelle fatiche, rinnova in loro la passione educativa e fa’ che sentano sempre viva in sé la Tua presenza e il Tuo esempio.

Fa’, o San Giovanni Bosco, che attraverso il loro servizio, i giovani possano incontrare la gioia della vita, scoprire la presenza di Dio nelle cose di ogni giorno, e crescere nella fraternità e nella fede. Guidali, proteggili e benedicili, affinché siano veri costruttori di una società rinnovata nello Spirito. Amen.

Spiegazione della Preghiera

1. Il contesto spirituale e dottrinale della preghiera

Questa preghiera trova le sue radici più profonde nella tradizione educativa e spirituale della Chiesa, emergendo dal carisma e dall’insegnamento di San Giovanni Bosco (1815-1888), fondatore della famiglia salesiana e apostolo della gioventù. San Giovanni Bosco ha incarnato un ideale rivoluzionario per la sua epoca: credere che l’educazione sia al contempo atto di ragione, religione e amorevolezza, capace di portare i giovani non solo al sapere, ma anche all’incontro personale con Cristo e alla costruzione di una società cristianamente ispirata.

Nel solco di questo magistero, la preghiera si sviluppa come invocazione di sostegno e intercessione per tutti gli insegnanti e gli educatori, chiamati a proseguire l’opera iniziata da Don Bosco. Essa richiama la dottrina ecclesiale sul ruolo fondamentale dell’educazione (Gravissimum educationis, Concilio Vaticano II) e sulle vie formative verso la santità e la carità, integrando la missione dell’educatore con quella evangelica di "essere segno e portatore dell’amore di Dio ai giovani" (Costituzioni Salesiane).

Dottrinalmente, la preghiera si fonda sull’importanza dell’azione educativa come cooperazione con la grazia divina, sull’intercessione dei santi e sulla visione sacramentale della vita quotidiana: la scuola, il lavoro e la crescita diventano ambiti di santificazione e incontro con Dio. In questo modo, la preghiera si situa nel solco della spiritualità dell’Incarnazione, dove il lavoro umano e l’ sono elevati a strumenti di trasmissione della grazia.

2. I destinatari a cui è rivolta e perché

La preghiera è rivolta direttamente a San Giovanni Bosco, riconosciuto come "Padre e Maestro dei giovani", titolo attribuitogli da San Giovanni Paolo II nel 1988. San Giovanni Bosco è il protettore per eccellenza degli educatori e dei giovani, modello di pedagogia cristiana, uomo di fede e di opere che ha saputo valorizzare ogni giovane, anche il più povero e abbandonato, contribuendo alla formazione di generazioni intere.

Si chiede la sua intercessione presso Dio perché, attraverso lui, venga donata agli educatori la capacità di unire competenza (cioè preparazione, metodo, dedizione) e amorevolezza (vale a dire, accoglienza, rispetto, comprensione, dedizione paterna e materna agli studenti), alla luce di una pedagogia che mette la persona al centro.

La fiducia nella sua intercessione nasce dal fatto che Don Bosco, nella sua vita, ha sperimentato fatiche, incomprensioni e successi, sempre con la certezza che “l’educazione è cosa di cuore, e solo Dio ne è il padrone”. Egli è ritenuto efficace avvocato presso Dio per quanti sono impegnati oggi nel difficile mestiere dell’educare.

3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta

I beneficiari diretti della preghiera sono tutti gli insegnanti ed educatori, di ogni ordine e grado, laici e religiosi, impegnati nel difficile compito di formare le nuove generazioni. Attraverso di essi, la benedizione richiesta si estende ai giovani e agli studenti, considerati destinatari della missione educativa.

I bisogni spirituali e fisici degli insegnanti, per i quali si chiede l’aiuto celeste, comprendono:

  • La Sapienza: Perché trasmettano più che informazioni, ma "luci di verità, giustizia e spiritualità". (Cfr. Sapienza 7,7: “Diedi il mio cuore a sapere, a investigare e a cercare la sapienza…")
  • La Consolazione nelle fatiche: Il lavoro educativo è spesso segnato da scoraggiamenti, incomprensioni, sfide continue.
  • La Passione educativa rinnovata: Per non perdere mai di vista l’amore per i giovani, né la consapevolezza della propria missione/carisma.
  • La testimonianza cristiana: Perché siano esempio di fede, speranza, carità, in un mondo spesso secolarizzato o indifferente ai valori spirituali.
  • La Protezione e la Benedizione: Perché siano difesi dal male fisico e morale, possano essere strumenti di crescita integrale delle giovani generazioni.

Il riferimento ai bisogni concreti (“sostienili nelle difficoltà, consolali nelle fatiche…") rivela la consapevolezza che l’educatore non è mai autoreferenziale, ma portatore e trasmettitore di doni che annunciano la presenza di Dio nella quotidianità.

4. I temi teologici principali, con citazioni bibliche e patristiche

La preghiera è densa di riferimenti teologici fondamentali. Ecco i principali temi, con alcuni richiami biblici e patristici:

  • La Vocazione Educativa come Missione: La richiesta dell'intercessione di Don Bosco mette al centro l’educazione come vera e propria “via di santità”. Secondo san Giovanni Bosco: “Non basta amare i giovani, bisogna che si accorgano di essere amati”.
  • La Trasmissione della Fede: L’invocazione perché gli insegnanti siano “testimoni credibili di fede, speranza, carità”, richiama la missione della Chiesa: “Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, insegnando loro [...]” (Mt 28,19).
  • Educare con Sapienza e Carità: Pregando che gli insegnanti ricevano il dono della sapienza, ci si ispira al libro della Sapienza: “Dio concede sapienza ai saggi, scienza agli intelligenti” (Daniele 2,21).
  • La Presenza di Dio nella Vita di ogni Giorno: L’auspicio che i giovani “scoprano la presenza di Dio nelle cose di ogni giorno” richiama la spiritualità salesiana e il pensiero patristico che vede nella vita ordinaria un luogo di santificazione. Sant’Agostino affermava:
    “In ogni cosa ama e cerca Dio”
  • Il Ruolo della Comunità Educante: La fraternità e la fede sono doni che si realizzano insieme, secondo il principio paolino: “Sorregetevi gli uni gli altri, edificatevi a vicenda” (1 Ts 5,11).
  • L’Intercessione dei Santi: La preghiera si appella a San Giovanni Bosco come intercessore, secondo la visione biblica di Abramo, Mosè, i santi (cf. Ap 5,8).

5. Il genere di preghiera e la sua collocazione nella tradizione liturgica

Questa preghiera appartiene principalmente al genere dell’intercessione, ma contiene anche elementi di lode (per la figura di Don Bosco), di supplica/richiesta (per gli insegnanti) e, in filigrana, di ringraziamento (per l’opera educativa).

Nella tradizione liturgica cattolica, preghiere simili sono previste nelle memorie liturgiche di San Giovanni Bosco (31 gennaio), durante la Giornata degli insegnanti, all’apertura e alla chiusura dell’anno scolastico, nei momenti di formazione e ritiro per educatori, o nelle celebrazioni comunitarie collegiali in istituti scolastici e parrocchie.

L’opera salesiana attribuisce grande valore a queste preghiere, inserendole spesso nel contesto della preghiera comunitaria, nelle celebrazioni eucaristiche e nei momenti di spiritualità quotidiana delle case e scuole salesiane.

6. Indicazioni pratiche: come usarla nella preghiera personale o comunitaria e nei tempi dell’anno liturgico

Per l’uso personale:

  • Gli insegnanti possono recitare questa preghiera all’inizio della giornata scolastica, come offerta e affidamento del proprio servizio educativo.
  • Puo’ essere utile come meditazione personale alla vigilia di momenti impegnativi (esami, consigli di classe, colloqui con genitori) o nei periodi di stanchezza e scoraggiamento.
  • Si può recitare anche durante i tempi forti dell’anno liturgico (Avvento, Quaresima), chiedendo la “riforma del cuore” per un’educazione più cristiana e autentica.

Per l’uso comunitario:

  • All’apertura del nuovo anno scolastico, all’interno di una celebrazione eucaristica speciale o di una liturgia della Parola.
  • Durante la memoria liturgica di San Giovanni Bosco (31 gennaio), come parte delle preghiere dei fedeli, nella veglia di preghiera con insegnanti e giovani.
  • Alla chiusura dell’anno scolastico come ringraziamento e supplica per le nuove sfide educative.
  • Come atto di affidamento in occasioni comunitarie di formazione, assemblee scolastiche, ritiri spirituali degli insegnanti.

Consiglio pratico: Stampare la preghiera e diffonderla tra i docenti, inserirla nei sussidi scolastici e nelle agende, o proporla come orazione d’inizio nelle riunioni collegiali o consigli di classe. Non va trascurato il valore di recitarla insieme agli studenti, aiutandoli a cogliere il senso profondo della corresponsabilità educativa nella luce di un esempio santo.

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