Benedizione a San Giovanni Bosco per i Figli studenti e il successo scolastico

Destinatari:  San Giovanni Bosco
Beneficiari:  Figli
Tipologie:  Benedizione
Benedizione a San Giovanni Bosco per i Figli studenti e il successo scolastico
Ascolta la Preghiera

San Giovanni Bosco, amico dei giovani e patrono degli studenti,

con cuore di genitori affidiamo a te i nostri figli.

Benedici la loro intelligenza, illumina la loro mente e rendi vivo il desiderio di conoscere e imparare.

Guida il loro impegno quotidiano e sostienili nei momenti di difficoltà, donando forza e serenità quando lo studio sembra pesare.

Rendi fertile il terreno della loro istruzione, affinché il seme del sapere porti frutti abbondanti nel tempo.

Fa’ che trovino sempre coraggio nell’affrontare gli ostacoli e gioia nei successi, piccoli e grandi.

Benedici il loro cammino scolastico, le scelte, le amicizie e gli insegnanti che li accompagnano.

Noi genitori, con fede e speranza, ti affidiamo i nostri figli: proteggili, educali e sii guida gentile nel loro percorso verso il futuro.

Don Bosco, veglia su di loro ogni giorno.

Amen.

Spiegazione della Preghiera

1. Contesto spirituale e dottrinale della preghiera

Questa preghiera a San Giovanni Bosco si inserisce in un ricco contesto spirituale e pedagogico, profondamente radicato nella tradizione cattolica, specialmente nella spiritualità salesiana. San Giovanni Bosco (1815‑1888), noto come Don Bosco, fu sacerdote, educatore e fondatore della Società Salesiana. Dedicò la vita al servizio dei giovani, particolarmente dei più poveri ed emarginati, operando a Torino nell’Italia dell’800, un’epoca di profonde trasformazioni sociali ed economiche che mettevano a rischio i valori della gioventù.
La preghiera esprime una fiducia totale nella sua intercessione, considerandolo non solo patrono degli studenti, ma soprattutto come amico dei giovani capace di comprendere le sfide e le necessità legate al cammino di crescita, istruzione ed educazione. Sul piano dottrinale, si appoggia all’insegnamento cattolico riguardo alla comunione dei santi: i santi, uniti a Dio, possono intercedere in favore dei fedeli ancora pellegrini sulla terra (Lumen Gentium, nn.49‑51).
Inoltre, il contesto della preghiera riflette il valore cristiano attribuito allo studio, alla formazione della persona e alla ricerca della sapienza, doni dello Spirito Santo (cfr. Isaia 11,2). Accanto all’aspetto intellettuale, emerge anche la dimensione spirituale dell’educazione: per Don Bosco, educazione significava “crescita integrale”, ovvero formazione della mente, del cuore e dello spirito.

2. Destinatari a cui è rivolta e perché

Questa preghiera è chiaramente indirizzata a San Giovanni Bosco – titolo esplicito nell’invocazione iniziale – in quanto patrono degli studenti e protettore dei giovani. San Giovanni Bosco viene qui riconosciuto come modello di amicizia autentica verso i giovani (“amico dei giovani”), ma anche come educatore capace di comprendere e guidare.
La scelta di rivolgersi a lui trova fondamento nella sua esperienza vissuta: Don Bosco si è fatto tutto a tutti i giovani, accompagnandoli nella fatica dello studio, della formazione e nell’affrontare i tanti ostacoli di una crescita non sempre semplice. Per questo nella tradizione popolare e liturgica Don Bosco viene spesso invocato nei momenti legati all’impegno scolastico, soprattutto da parte di studenti e delle loro famiglie.
La preghiera porta però una caratteristica speciale: vi si parla “con cuore di genitori affidiamo a te i nostri figli”. Sono i genitori che si rivolgono al santo, affidando quanto hanno di più caro – i figli – a colui che più di ogni altro ha saputo amare ed educare nella fede e nel sapere. Tale prospettiva rafforza il legame tra famiglia, Chiesa e comunità educativa, in linea con l’insegnamento ecclesiale attuale sulla corresponsabilità educativa (cfr. Christus Vivit, nn. 259‑262).

3. Beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta

I beneficiari della preghiera sono i figli – specificamente, i bambini e i ragazzi in età scolare e di formazione – che vengono affidati all’intercessione di Don Bosco da parte dei loro genitori.
Gli ambiti e i bisogni per cui si chiede la sua intercessione sono molteplici:

  • Benedizione dell’intelligenza e della mente: si chiede perché i ragazzi possano apprendere, comprendere e maturare intellettualmente;
  • Desiderio di conoscere e imparare: non basta la fatica dello studio, serve che la passione e la curiosità accompagnino ogni passo e diventino motore di crescita;
  • Sostegno nei momenti di difficoltà: lo studio può essere pesante e generare frustrazione o scoraggiamento; per questo si chiede forza e serenità;
  • Fertilità dell’istruzione: che il “seme del sapere” porti frutti buoni e duraturi nell’esistenza degli studenti;
  • Coraggio e gioia: agli ostacoli dello studio si risponda con forza e, nei successi, si sappia gioire, sapendo che ogni traguardo, anche piccolo, è prezioso;
  • Benedizione sul cammino scolastico: oltre agli studenti, si ricordano scelte, amicizie e insegnanti, perché la formazione è sempre comunitaria.

Questo spettro di richieste rivela la consapevolezza che il percorso educativo non è solo fatto di apprendimento teorico, ma coinvolge tutta la persona (mente, cuore, relazioni) e necessita della grazia di Dio per essere pienamente fecondo.

4. Temi teologici principali, con citazioni bibliche o patristiche

Diversi sono i fili teologici che attraversano la preghiera:

  • La Sapienza come dono di Dio: “Benedici la loro intelligenza, illumina la loro mente” richiama la preghiera di Salomone:
    “Dammi dunque un cuore docile […] per distinguere il bene dal male” (1 Re 3,9)
    e il dono della Sapienza tra i sette doni dello Spirito (Isaia 11,2).
  • L’educazione come via di santità: San Giovanni Bosco affermava:
    “L’educazione è cosa del cuore, e Dio solo ne è il padrone”
    sottolineando come ogni crescita intellettuale sia anche un cammino spirituale.
  • L’intercessione dei santi: Nel rivolgersi a Don Bosco, la preghiera si rifà alla dottrina della comunione dei santi (cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica, 957).
  • La famiglia come prima comunità educativa: “Noi genitori, con fede e speranza, ti affidiamo i nostri figli” si ricollega al ruolo primario dei genitori nella trasmissione della fede e dei valori (cfr. Amoris Laetitia, n. 259).
  • La fiducia nella Provvidenza: La richiesta che Don Bosco “protegga, educhi e sia guida gentile” richiama la fiducia che Dio accompagni ogni cammino umano attraverso i suoi santi.

5. Genere di preghiera e collocazione nella tradizione liturgica

Questa preghiera appartiene principalmente al genere dell’intercessione: i genitori chiedono a Don Bosco di presentare al Signore le necessità dei figli, in particolare quelle legate allo studio e alla crescita. Non mancano elementi di supplica (“sostienili nei momenti di difficoltà”, “proteggili, educali, sii guida”), di benedizione (“benedici la loro intelligenza”, “benedici il loro cammino”) e di affidamento.
Nella tradizione liturgica cattolica, simili preghiere trovano il loro posto in vari contesti:

  • Liturgie eucaristiche o liturgie della Parola promosse da scuole cattoliche e parrocchie all’inizio o alla fine dell’anno scolastico;
  • Momenti di preghiera nelle famiglie, soprattutto in occasione d’esami o ricorrenze scolastiche;
  • Durante le novene o le festività di San Giovanni Bosco (31 gennaio);
  • Nelle ore di catechesi e di formazione cristiana dei ragazzi.

Non si tratta di una preghiera “ufficiale” del Messale o della Liturgia delle Ore, ma di una supplica devozionale molto diffusa, sostenuta dalla viva tradizione popolare e approvata dalla Chiesa come espressione legittima della pietà filiale verso i santi.

6. Indicazioni pratiche: uso nella preghiera personale, comunitaria e nell’anno liturgico

Per integrare questa preghiera nella propria vita spirituale si possono adottare diverse modalità:

  • Nella preghiera familiare: I genitori possono recitarla insieme ai propri figli, al mattino prima di andare a scuola o la sera, affidando a Don Bosco la giornata trascorsa e le aspirazioni future.
  • In ambito scolastico: Può essere utilizzata in apertura delle lezioni, specialmente all’inizio dell’anno scolastico, degli esami o delle tappe significative della vita accademica.
  • In parrocchia o in comunità: Trova spazio nelle celebrazioni per i giovani, le benedizioni degli studenti, e nelle veglie di preghiera ispirate al carisma salesiano.
  • Durante tempi forti: In modo particolare nel mese di gennaio, in preparazione al 31 gennaio (Memoria di San Giovanni Bosco), o nelle settimane che precedono le prove o gli esami finali.
  • Momenti di difficoltà: Può diventare una preghiera preziosa nei periodi di scoraggiamento, crisi nello studio, problemi nelle relazioni o nelle scelte educative.

Per favorire l’unione in Cristo, è efficace concludere questa preghiera con un Padre Nostro o un Ave Maria, o integrarla con la benedizione dei genitori sui figli.
In sintesi, questa preghiera può diventare un rito semplice, capace di rafforzare la fede, la speranza e la fiducia nelle mani di Dio, affidandosi all’intercessione paterna e benevola di San Giovanni Bosco.

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