Preghiera a Dio per la Protezione dei Leoni

Destinatari:  Dio
Beneficiari:  Leoni
Temi:  Protezione
Tipologie:  Invocazione
Preghiera a Dio per la Protezione dei Leoni
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O Dio onnipotente, creatore del cielo, della terra e di tutte le creature, Ti lodiamo per la maestosità e la forza dei leoni, simbolo vivente della Tua potenza e gloria.

Guarda, Ti preghiamo, con misericordia su queste creature regali, spesso minacciate dalla mano dell’uomo, dalla caccia e dalla distruzione del loro habitat. Proteggi i leoni con la Tua divina provvidenza, stendi su di loro il manto della Tua protezione, affinché possano continuare a regnare nella savana secondo il disegno che Tu hai stabilito.

Benedici la loro presenza sulla terra e ispira nel cuore di tutti gli uomini un profondo rispetto per la loro vita e per la bellezza della natura. Dona sapienza ai governanti e a coloro che si occupano della conservazione, affinché agiscano sempre per la salvaguardia della savana e di tutte le sue creature.

Te lo chiediamo, Dio misericordioso, affinché la potenza e il ruggito del leone continuino a testimoniare nel mondo la Tua grandezza e l’armonia del creato. Amen.

Spiegazione della Preghiera

1. Il contesto spirituale e dottrinale della preghiera

La preghiera proposta si colloca in un contesto spirituale che riconosce Dio come "onnipotente" e "creatore del cielo, della terra e di tutte le creature". Il testo riflette radicalmente la visione cristiana della creazione, nella quale nulla esiste al di fuori della volontà di Dio e ogni creatura, inclusi i leoni, possiede un valore intrinseco dato dal Creatore stesso. Dottrinalmente, questa prospettiva si fonda sulle affermazioni bibliche relative alla bontà originaria di tutto il creato (Genesi 1:31: “Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona”) e alla signoria di Dio sulla natura (Salmo 24:1: “Del Signore è la terra e quanto contiene; il mondo con i suoi abitanti”).

All’interno di questo contesto, si fa appello sia alla maestà che alla provvidenza divina, sottolineando come Dio governi ogni cosa, ma al contempo eserciti misericordia nei confronti delle sue creature. La preghiera trova così fondamento nelle tradizioni della spiritualità cristiana, che fin dai Padri della Chiesa hanno visto la natura come specchio della gloria di Dio (cfr. Sant’Agostino, Confessioni X, 6,9: "Interroga la bellezza della terra, interroga la bellezza del mare…tutte le creature ti rispondono: ‘Guarda, siamo bellissime’, la loro bellezza è la loro confessione a Dio").

Questa preghiera inoltre risponde a una sensibilità contemporanea della Chiesa, espressa soprattutto nella Laudato Si’ di Papa Francesco, circa la responsabilità morale verso la salvaguardia della creazione e il rispetto per ogni essere vivente.

2. I destinatari a cui è rivolta e perché

La preghiera è rivolta direttamente a Dio, invocato come onnipotente, creatore e misericordioso. Questa struttura la rende una supplica teocentrica, tipica delle orazioni più antiche della tradizione cristiana, nelle quali l’essere umano si pone con atteggiamento di umile lode e di fiduciosa richiesta davanti a colui che tutto può.

Dio viene lodato, invocato e supplicato non solo perché sovrano della vita, ma come fonte della sapienza che si invoca anche per gli uomini (“Dona sapienza ai governanti…”). Il rivolgersi a Dio riconosce così non soltanto la sua potenza creatrice, ma anche il suo ruolo di giudice e provvidente ordinatore, capace di intervenire nella realtà secondo il suo disegno di armonia.

Questa preghiera non si rivolge direttamente agli uomini o ai santi (come capita talora nelle tradizioni devozionali), ma sceglie la via regale del dialogo con Dio, riconoscendolo come garante della vita di tutte le creature, anche di quelle comunemente considerate feroci o pericolose, come il leone.

3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta

I principali beneficiari di questa preghiera sono i leoni, designati come “creature regali”, la cui esistenza è minacciata “dalla mano dell’uomo, dalla caccia e dalla distruzione del loro habitat”. Tuttavia, la preghiera abbraccia due livelli di intercessione:

  • Livello diretto: invoca su queste creature la “protezione” e la “provvidenza” di Dio affinché siano salvaguardate fisicamente dal pericolo dell’estinzione e dalla perdita del loro ambiente naturale.
  • Livello indiretto e umano: intercede affinché il cuore umano acquisisca rispetto per la vita animale e sensibilità nei confronti della natura (“ispira nel cuore di tutti gli uomini un profondo rispetto per la loro vita e per la bellezza della natura”) e affinché i governanti e chi si occupa di conservazione agiscano saggiamente e con responsabilità.

Le necessità che emergono sono quindi sia fisiche (protezione dei leoni e della savana come ambiente vitale) sia spirituali e morali (conversione del cuore umano rispetto alla responsabilità verso il creato). Il bisogno spirituale sottolineato è quello di una rinnovata percezione della creazione come dono da custodire, non come risorsa da sfruttare senza limiti.

4. I temi teologici principali, con citazioni bibliche o patristiche

Questa preghiera raccoglie e sviluppa diversi grandi temi teologici:

  • La Creazione come opera di Dio: la centralità di Dio quale Creatore di tutte le cose, ribadita in tutto l’Antico Testamento e nelle professioni di fede cristiane (Gen 1-2, Sal 104). L’ordine e la bellezza della natura sono il riflesso della gloria di Dio:
    “I cieli narrano la gloria di Dio, l’opera delle sue mani annuncia il firmamento” (Salmo 19:2).
  • La responsabilità dell’uomo nel custodire il creato: il testo ispira negli uomini il rispetto verso le creature e la creazione, in sintonia con la dottrina dell’uomo “custode del giardino” (Gen 2:15), e con quanto sottolineato dalla Chiesa contemporanea:
    "Prendersi cura del creato, specialmente dei più deboli tra di essi, è una responsabilità di tutti" (Papa Francesco, Laudato si’ 42)
  • La provvidenza di Dio e il valore di ogni creatura: ogni essere vivente è amato da Dio, nulla sfugge al suo sguardo (Matteo 10:29: “Neppure un passero cadrà a terra senza che il Padre vostro lo voglia”). Il leone, spesso visto nella Bibbia come simbolo di potenza (cfr. Apocalisse 5:5: “Ecco, ha vinto il Leone della tribù di Giuda”), qui diventa segno della gloria divina in natura.
  • Il tema della benedizione e l’intercessione per i governanti: si chiede a Dio di benedire la presenza dei leoni e di ispirare i “governanti e coloro che si occupano della conservazione”, tematizzando così la necessità di politiche giuste e sapienti che tutelino la creazione.

Dal punto di vista patristico, si può richiamare ancora Agostino:

“Interroga le bestie, e ti insegneranno; gli uccelli del cielo, e ti mostreranno… Chi di tutto questo non sa che la mano del Signore ha fatto ogni cosa?” (Giobbe 12:7-9 citato nelle Confessioni)

5. Il genere di preghiera e la collocazione liturgica

La preghiera si presenta come una forma di intercessione (si chiede per i leoni, la natura, gli uomini) intrecciata alla lode (“Ti lodiamo per la maestosità…”) e alla supplica fiduciosa (“Te lo chiediamo, Dio misericordioso…”). Non manca il motivo della benedizione (“Benedici la loro presenza sulla terra...”).

Nella tradizione liturgica, preghiere per il creato trovano spazio soprattutto nella liturgia delle ore (per esempio nei “inno di lode”), nelle celebrazioni legate alla Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato (1 settembre nella Chiesa cattolica), o in altre occasioni comunitarie dove la salvaguardia della creazione viene tematizzata, come la “Tempo del Creato” (dal 1 settembre al 4 ottobre, festa di san Francesco d’Assisi).

Tuttavia, anche nella preghiera personale e devozionale, è tradizione invocare la protezione e la benedizione di Dio sulle creature, come in alcune antiche benedizioni per gli animali nei ritmi agricoli tradizionali.

6. Indicazioni pratiche: uso nella preghiera personale, comunitaria e nei tempi liturgici

La preghiera può essere utilizzata in diversi contesti:

  • Preghiera personale: Può essere recitata durante la meditazione personale, particolarmente in momenti di contatto con la natura, come espressione di lode e responsabilità verso il creato.
  • Preghiera comunitaria: Può essere inserita in liturgie dedicate alla custodia del creato, durante la “Tempo del Creato”, in veglie di preghiera dedicate alla Terra o alla sensibilizzazione ecologica nelle parrocchie, nei gruppi scout, nelle scuole cattoliche e negli oratori.
  • Tempi dell’anno liturgico: Particolarmente adatta nella “Tempo del Creato” (1 settembre–4 ottobre), nella festa di san Francesco d’Assisi (patrono degli animali), o in Giornate Ecumeniche per l’ambiente. Può essere usata anche nella Veglia Pasquale nei riti di benedizione del fuoco o dell’acqua, come memoria della bontà del creato rinnovato.

Indicazioni pratiche:

  • Precedere o seguire la preghiera con il canto di un salmo di lode alla creazione (es. Salmo 104).
  • Usare la preghiera come spunto per un esame di coscienza ecologico.
  • Accompagnare la supplica con un’azione concreta: promuovere una raccolta fondi per progetti di salvaguardia dei leoni o iniziative di educazione ambientale.

L’inserimento di questa preghiera nei ritmi della vita di fede arricchisce la spiritualità cristiana mostrando che nessuna creatura è estranea allo sguardo di Dio e che la custodia della creazione è parte integrante della vocazione cristiana di “servire e custodire” (Gen 2,15) l’opera del Signore.

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