Intercessione al Santo Patrono San Bartolomeo per la fede di Torgiano

Destinatari:  Bartolomeo
Beneficiari:  Torgiano
Temi:  Fede più forte
Tipologie:  Intercessione
Intercessione al Santo Patrono San Bartolomeo per la fede di Torgiano
Ascolta la Preghiera

O glorioso Bartolomeo, insigne protettore di Torgiano,
ascolta la voce della tua gente riunita in supplica fiduciosa.

In questo tempo in cui le prove si fanno sentire,
e la Fede vacilla tra le pieghe dell'incertezza,
chiediamo la tua intercessione presso il Signore,
perché ci sia donata una Fede più forte, viva e luminosa.

Veglia sulle nostre famiglie,
sulla nostra comunità,
su chi soffre e su chi spera;
suggerisci al nostro cuore il coraggio di credere
anche quando ci sentiamo soli o smarriti.

Affidiamo a te ogni timore, ogni dubbio, ogni lacrima nascosta.
Fa’ che nessuno a Torgiano si senta abbandonato,
ma tutti possano sentire la presenza amorevole di Dio
attraverso segni di fraternità e sostegno reciproco.

Bartolomeo, fedele testimone del Vangelo,
prega per noi,
perché la nostra Fede cresca e si rinnovi ogni giorno,
e Torgiano diventi un luogo di speranza, pace e gioia.

Spiegazione della Preghiera

1. Il contesto spirituale e dottrinale della preghiera a San Bartolomeo, patrono di Torgiano

La preghiera rivolta a San Bartolomeo, patrono di Torgiano, si inserisce in un ambito profondamente radicato nella tradizione cattolica sia per quanto riguarda la devozione ai santi, sia per la percezione del santo come intercessore presso Dio. I santi, secondo la dottrina cattolica, sono coloro che, vivendo in modo esemplare la fede nel Vangelo, sono ora alla presenza di Dio in Paradiso e vengono invocati come amici e guide nello Spirito.
Il culto dei santi e delle reliquie era già forte nei primi secoli del cristianesimo, come affermato da sant’Agostino:

«Non il santo stesso, ma Dio che ha donato grazia ai santi, esaudisce chi lo prega» (Agostino, De Civitate Dei).
Nel caso di questa supplica, San Bartolomeo funge da ponte tra la comunità e Dio, specialmente in un tempo vissuto “tra le pieghe dell’incertezza”, dove le difficoltà materiali e spirituali rischiano di indebolire la fede. Il contesto spirituale è dunque quello di una chiesa locale che ricerca sostegno, coraggio e rinnovo della fede, fiduciosa nella comunione dei santi e nel loro ruolo di intercessori.
La preghiera richiama inoltre il concetto di Chiesa come corpo mistico (cfr. 1 Cor. 12,12-27), dove le gioie e le sofferenze sono condivise e vissute nella certezza della presenza amorevole di Dio attraverso i segni di fraternità.

2. I destinatari a cui è rivolta e perché

La preghiera è principalmente rivolta a San Bartolomeo, apostolo e patrono di Torgiano. Nella tradizione, San Bartolomeo è identificato con Nathanael del Vangelo di Giovanni (Gv 1,45-51), uno dei Dodici apostoli, pellegrino del Vangelo in Oriente e martire della fede.
La scelta di indirizzare questa supplica proprio a lui nasce da un duplice motivo:

  • Il legame storico e affettivo che il santo ha con la comunità di Torgiano: essere patrono significa essere considerato “amico e protettore della città”, colui che veglia su di essa e la accompagna nella storia.
  • Le virtù cristiane incarnate da San Bartolomeo, in particolare la fedeltà e la testimonianza evangelica, diventano modello e speranza per chi si rivolge a lui.
La richiesta di intercessione (“chiediamo la tua intercessione presso il Signore”) riflette un atteggiamento tipico della pietà popolare, basato sulla fiducia che i santi possano presentare a Dio le suppliche dei vivi con particolare premura e vicinanza.

3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta

La preghiera è espressione di una comunità, cioè non si limita alla sola invocazione personale ma include un “noi”, un popolo riunito: “ascolta la voce della tua gente riunita in supplica fiduciosa”.
I beneficiari diretti sono quindi:

  • Le famiglie della comunità
  • La comunità di Torgiano nella sua totalità (anziani, giovani, famiglie, lavoratori, malati, ecc.)
  • Chi soffre (fisicamente o spiritualmente) e chi spera
  • Coloro che sono assaliti dal dubbio, dalla solitudine, dall’incertezza (“quando ci sentiamo soli o smarriti”)
I bisogni affrontati sono sia spirituali – una fede forte, il coraggio di credere, la certezza della presenza amorevole di Dio, il conforto nella solitudine e nel dolore – sia materiali – la richiesta di sostegno, il superamento delle prove collettive (forse crisi economiche, lutti, pandemie o altre afflizioni concrete).
La supplica tende anche alla ricostruzione del tessuto sociale attraverso “segni di fraternità e sostegno reciproco”, cogliendo il bisogno umano di essere inseriti in una rete viva di solidarietà.

4. I temi teologici principali

Sono numerosi i nuclei dottrinali rilevanti:

  • La fede come dono e battaglia: La preghiera chiede “una Fede più forte, viva e luminosa”. Nella Bibbia, la fede è spesso descritta come dono, ma anche come lotta e perseveranza (cfr. 2 Tm 4,7: “Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede”).
  • L’intercessione dei santi: La richiesta che Bartolomeo presenti suppliche a Dio si fonda sulla “comunione dei santi” (CCC 946-962; cfr. Ap 5,8), ovvero la convinzione che i membri della Chiesa, sia viventi sia già nella gloria, siano in comunione reale e reciproca supplica.
  • Dio vicino nella prova e nella fragilità: Il tema della presenza amorosa di Dio, sperimentata attraverso segni di solidarietà, richiama molteplici pagine bibliche (“Io sono con voi tutti i giorni”, Mt 28,20) e la teologia della Chiesa come segno visibile della carità di Cristo nel mondo.
  • La fraternità comunitaria: La richiesta di “sostegno reciproco” riflette l’insegnamento di Gesù (“Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri”, Gv 13,35).
  • La testimonianza missionaria: Invocando Bartolomeo come “fedele testimone del Vangelo”, il fedele richiama il ruolo missionario di ogni battezzato e la chiamata a rendere la propria comunità “luogo di speranza, pace e gioia” (cfr. Gaudium et Spes, 92: “La Chiesa è al servizio dell’umanità per la sua promozione e salvezza”).
Un legame patristico particolarmente appropriato è quello stabilito da san Girolamo, secondo il quale l’intercessione dei santi è come balsamo che “sale a Dio come profumo gradito” (Epistula ad Riparium). Biblicamente, il bisogno di non sentirsi abbandonati riprende il Salmo 27: “Anche se mio padre e mia madre mi abbandonano, il Signore mi accoglierà”.

5. Il genere di preghiera e la collocazione nella tradizione liturgica

La preghiera a San Bartolomeo rientra prevalentemente nelle preghiere di intercessione, rivolte ai santi affinché preghino per noi.
Contiene elementi di:

  • Lode (“O glorioso Bartolomeo, insigne protettore…”)
  • Intercessione (“chiediamo la tua intercessione presso il Signore”)
  • Supplica e affido (“Affidiamo a te ogni timore, ogni dubbio, ogni lacrima nascosta… Fa’ che nessuno si senta abbandonato”)
Nella tradizione liturgica, questa preghiera si situa tipicamente fuori dalla liturgia eucaristica, nei momenti di veglia, processione o festa patronale, ma può essere anche inserita come orazione conclusiva in una celebrazione, o nelle litanie rivolte al santo. Tali invocazioni sono particolarmente frequenti il 24 agosto, solennità liturgica di San Bartolomeo, o nei periodi di maggiore bisogno (novene, tridui, tempi di emergenza collettiva).

6. Indicazioni pratiche: uso personale, comunitario e nei tempi dell’anno liturgico

Nell’ambito personale:

  • Può essere recitata come parte della preghiera quotidiana, specialmente nei momenti di dubbio, fatica o solitudine, quando si avverte il bisogno di “una fede più forte e luminosa”.
  • Si suggerisce di concluderla affidando specificamente a San Bartolomeo le proprie intenzioni personali, magari rileggendo i passi evangelici sulla sua vocazione (Gv 1,45-51).
Nell’ambito comunitario:
  • Adatta per le celebrazioni della festa patronale, durante la processione o la Messa di San Bartolomeo.
  • Pode essere letta coralmente da tutta l’assemblea nei momenti di difficoltà sociali (pandemia, calamità, lutti collettivi).
  • Può concludere una novena o un triduo preparatorio, accompagnata dalla lettura di brani biblici sulla fede e la missione degli apostoli.
Nell’anno liturgico:
  • Particolarmente significativa il 24 agosto, festa di San Bartolomeo, ma anche nei giorni di memoria locale o durante i tempi penitenziali (Quaresima), come segno di ritorno alla fede e alla solidarietà.
  • Può essere ripresa durante la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, mettendo in evidenza la dimensione universale della chiamata apostolica e la necessità della comunione nella prova.
In tutti i casi, è fondamentale accompagnare la recita della preghiera con un atteggiamento di apertura, ascolto e disponibilità all’azione concreta, perché, come suggerisce la supplica stessa, la fede si rinnova e si rafforza solo dove si pratica la vera fraternità.

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