Intercessione a San Giovanni Paolo II per la forza nelle difficoltà delle famiglie numerose

Destinatari:  Beato Giuseppe Girotti
Beneficiari:  Famiglie numerose
Tipologie:  Intercessione
Intercessione a San Giovanni Paolo II per la forza nelle difficoltà delle famiglie numerose
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Beato Giuseppe Girotti, tu che hai saputo vivere la tua fede con coraggio e amore fino al dono totale di te stesso, intercedi oggi per tutte le famiglie numerose.

Nel turbine delle difficoltà quotidiane, nei giorni segnati da stanchezza, incertezze economiche e preoccupazioni per il futuro dei figli, chiedi per loro una partecipazione speciale alla forza redentrice di Cristo.

Invochiamo la preghiera di San Giovanni Paolo II, il Papa della famiglia, perché le accompagni con la sua sapienza e il suo affetto paterno. Che la luce della Familiaris Consortio animi queste famiglie ad affrontare le sfide economiche, educative e sociali con fede e speranza, nella certezza che Dio non fa mancare mai la sua grazia.

Fa’, o Beato Giuseppe Girotti, che ogni famiglia numerosa sia sostenuta dalla Provvidenza, dalla solidarietà della comunità cristiana e dal coraggio di perseverare nella donazione reciproca, senza cedere allo scoraggiamento.

Rendile, nella forza dello Spirito, testimoni gioiosi dell’apertura alla vita, segno per il mondo della bellezza e della ricchezza dell’amore familiare.

Beato Giuseppe Girotti, prega per noi!

Spiegazione della Preghiera

1. Il contesto spirituale e dottrinale della preghiera

La preghiera rivolta al Beato Giuseppe Girotti nasce nel solco della profonda tradizione cattolica che riconosce nei beati e nei santi degli intercessori potenti davanti a Dio, in particolare per le realtà concrete e le difficoltà della vita quotidiana. Giuseppe Girotti, domenicano, martire della carità morto nel lager di Dachau nel 1945, viene raffigurato come modello di fede vissuta fino al dono totale di sé. La sua beatificazione (2014) lo pone come esempio di testimonianza cristiana eroica, difensore della dignità umana e vicino alle sofferenze degli ultimi.

Dottrinalmente, la preghiera si collega agli insegnamenti sull’intercessione dei santi e al valore della famiglia cristiana, specialmente quella numerosa, sottolineato dal magistero della Chiesa in tempi recenti. Richiama inoltre la tradizione della Familiaris Consortio, l’esortazione apostolica post-sinodale di San Giovanni Paolo II (1981) sulla famiglia cristiana, che descrive la famiglia come “Chiesa domestica” e “segno vivente della presenza di Cristo nel mondo”.

Il contesto storico attuale, segnato da crisi sociali, economiche e culturali, pone la famiglia numerosa davanti a sfide che riguardano sia la dimensione materiale che quella spirituale. In questo contesto, la preghiera è un atto di fiducia nella Provvidenza e nella solidarietà ecclesiale, e una richiesta di sostegno nella perseveranza quotidiana, secondo la visione cattolica della grazia che accompagna l’impegno umano.

2. I destinatari a cui è rivolta e perché

La preghiera è formalmente rivolta innanzitutto al Beato Giuseppe Girotti, riconosciuto come intercessore presso Dio per il popolo cristiano e, in particolare, per coloro che vivono in situazioni di prova, minorità sociale o bisogno. Il ricorso all’intercessione del Beato esprime la fiducia della Chiesa nella “comunione dei santi”, per cui chi ha raggiunto la gloria celeste continua ad accompagnare e sostenere chi è pellegrino sulla terra (Lumen Gentium, 49-50).

Inoltre, la preghiera invoca simultaneamente la preghiera di San Giovanni Paolo II, il Papa della famiglia, che per tutto il suo pontificato ha sostenuto la dignità della famiglia e l’apertura alla vita. Questo duplice riferimento arricchisce la preghiera, affidando le famiglie sia all’intercessione celeste di due figure esemplari della santità cristiana, sia alla protezione spirituale del Papa famoso per la sua attenzione alle problematiche familiari.

3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta

La preghiera intercede specificamente per le famiglie numerose, individuate come soggetti particolarmente esposti a prove e difficoltà nell’odierno contesto sociale, economico e culturale. Tra i bisogni menzionati troviamo:

  • Stanchezza: sia fisica, che psicologica e spirituale, derivante dall’impegno nel crescere molti figli, gestire la casa e i rapporti familiari.
  • Incertezze economiche: la fatica concreta di sostenere i bisogni quotidiani, le spese dell’educazione dei figli, la precarietà o insicurezza del lavoro.
  • Preoccupazioni per il futuro dei figli: ansia per la loro crescita umana e cristiana, per il loro benessere materiale, per il loro inserimento sociale.
  • Sostegno della Provvidenza: fiducia che Dio non abbandona chi è fedele, anche attraverso la solidarietà della comunità cristiana.
  • Coraggio e perseveranza: vivere la reciprocità e la donazione familiare senza cedere allo scoraggiamento.

Sul piano spirituale, la richiesta è di una speciale partecipazione alla “forza redentrice di Cristo”, ovvero che le fatiche e le croci quotidiane siano vissute nella luce della Pasqua, diventando occasione di santificazione e testimonianza.

4. I temi teologici principali, con citazioni bibliche o patristiche pertinenti

Sono individuabili almeno quattro temi teologici principali:

  • La santità nella vita ordinaria e familiare:
    Il Concilio Vaticano II ricorda che “tutti nella Chiesa... sono chiamati alla santità” (Lumen Gentium, 39). Questa santità si manifesta anche nel vivere con fede e coraggio le fatiche familiari.
  • Intercessione dei santi:
    “Molto vale la preghiera del giusto fatta con insistenza” (Giacomo 5,16). Girotti, martire della carità, è modello di giustizia evangelica e la sua intercessione è invocata per le famiglie.
  • Il valore e la missione della famiglia numerosa:
    L’enciclica Familiaris Consortio di San Giovanni Paolo II afferma:
    “La famiglia cristiana mette a disposizione, nella misura della sua fede, la forza trasformatrice del Vangelo.” (FC, 48)
    Allo stesso modo, la famiglia numerosa, nella sua apertura alla vita, è “segno per il mondo della bellezza e della ricchezza dell’amore familiare”.
  • La Provvidenza e il sostegno ecclesiale:
    Come ricorda Gesù: “Guardate gli uccelli del cielo: … il Padre vostro celeste li nutre. Non valete voi molto più di loro?” (Matteo 6,26), così la preghiera chiama a fidarsi della Provvidenza e della solidarietà cristiana.

Inoltre, la dimensione pneumatologica (“nella forza dello Spirito”) sottolinea come sia lo Spirito Santo a rendere possibile una testimonianza gioiosa e fedele.

5. Il genere di preghiera e la sua collocazione nella tradizione liturgica

La preghiera si struttura come preghiera di intercessione, chiedendo l’aiuto del Beato Giuseppe Girotti a favore di un gruppo particolare: le famiglie numerose. In essa rientrano anche elementi di supplica (affidamento alla Provvidenza) e di epiclesi (“nella forza dello Spirito”), senza trascurare una sottile vena di lode per il dono della famiglia e per la testimonianza cristiana che essa può offrire.

Nella tradizione liturgica, simili preghiere trovano spazio:

  • nelle litanie dei santi, durante particolari celebrazioni per la famiglia;
  • come intenzioni delle preghiere dei fedeli durante la Messa (soprattutto nelle Giornate per la Famiglia, durante la settimana della famiglia, nelle celebrazioni dedicate ai santi patroni della famiglia o in occasione della memoria liturgica del Beato Girotti);
  • nei momenti di adorazione, ritiri o veglie di preghiera comunitarie.

Fuori dalla liturgia ufficiale, può essere usata nelle preghiere domestiche, nei gruppi familiari, negli incontri di spiritualità familiare.

6. Indicazioni pratiche: uso personale, comunitario, tempo liturgico

Per favorire l’efficacia spirituale della preghiera si suggerisce:

  • Preghiera personale: Recitarla da parte dei genitori (o anche dei figli più grandi), al mattino o alla sera, affidando al Beato Girotti le fatiche e le speranze della giornata. Può essere integrata con la lettura di un brano evangelico collegato al tema della famiglia (ad esempio Colossesi 3,12-21 o Efesini 5,21-33).
  • Preghiera comunitaria: Inserirla nei momenti di preghiera nei gruppi famigliari, nei ritiri, nelle celebrazioni parrocchiali, come intenzione particolare durante la Messa o la Liturgia delle Ore.
  • Tempi liturgici privilegiati:
    • Durante la S. Messa nel giorno della memoria liturgica del Beato Giuseppe Girotti (1° aprile);
    • In occasione delle celebrazioni per la Giornata Mondiale della Famiglia, o della Settimana della Famiglia (ottobre, in molte diocesi);
    • In Avvento e Quaresima, come sostegno alla perseveranza familiare nei momenti di prova.
  • Come atto di offerta: Alla fine del Rosario familiare o di altri momenti di devozione mariana, a sottolineare la comunione con tutti i membri del Corpo di Cristo e la fiducia nella Provvidenza.

In conclusione, questa preghiera, ben radicata nel patrimonio spirituale cattolico, è uno strumento potente per sostenere e trasfigurare nella fede le fatiche delle famiglie numerose, rendendole segno visibile della fecondità dell’amore di Dio nel mondo.

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