Atto di Fede con San Juan Diego nella protezione della Madonna di Guadalupe

Spiegazione della Preghiera

1. Il contesto spirituale e dottrinale della preghiera

L’“Atto di Fede in Maria” rappresenta una sintesi eloquente dell’esperienza spirituale latinoamericana radicata nella devozione alla Madre di Dio secondo l’evento miracoloso delle apparizioni guadalupane (1531). Nel cuore di questa preghiera si intrecciano tre elementi fondamentali della spiritualità cattolica: l’affidamento totale a Maria, la comunione dei santi tramite la figura di San Juan Diego, e l'identità di un intero continente forgiata dalla presenza materna della Vergine di Guadalupe.

Dottrinalmente, la preghiera si fonda sul ruolo di Maria quale Madre della Chiesa (cfr. Lumen gentium, 53-56), mediatrice di grazia e costante sostegno dei fedeli nei cammini terreni. La scelta di interpellare San Juan Diego - canonizzato da Giovanni Paolo II come “messaggero, confidente e figlio prediletto della Madonna” - sottolinea il valore del modello umano di umiltà e obbedienza che la tradizione tramanda. Il Tepeyac è citato non come semplice luogo geografico, ma come spazio simbolico di incontro tra fede, cultura indigena e annuncio cristiano, punto di partenza di una nuova evangelizzazione incarnata nella storia latinoamericana.

L’“Atto di Fede in Maria” richiama implicitamente alcune grandi tematiche conciliari riguardo a Maria: la sua maternità universale, la sua vicinanza concreta al dolore del popolo, e la sua missione di essere “segno sicuro di speranza e di consolazione” (Lumen gentium, 68). Questa prospettiva trova un’eco nei documenti della Conferenza Episcopale Latinoamericana (ad esempio, Puebla e Aparecida), dove si afferma che “Maria cammina con i suoi figli e le sue figlie nei sentieri della loro storia.”

2. I destinatari a cui è rivolta e perché

La preghiera è rivolta direttamente a San Juan Diego Cuauhtlatoatzin, testimone privilegiato delle apparizioni guadalupane, e alla Vergine di Guadalupe, Madre spirituale e protettrice del popolo latinoamericano. Attraverso San Juan Diego, la liturgia personale o comunitaria si fa inclusiva di coloro che cercano in lui un esempio di fede semplice, povera e salda.

I destinatari “attivi” sono dunque:

• San Juan Diego, laico indigeno, modello di umiltà evangelica e custode del messaggio di Guadalupe.
• La Vergine Maria invocata con il titolo di Nuestra Señora de Guadalupe: Regina del Messico, Madre del Popolo Latinoamericano e stella dell’evangelizzazione.

In chiave più ampia, la preghiera si fa voce delle attese e delle speranze di un intero popolo: i figli e le figlie di “questa terra”, ovvero l’America Latina, identificata come destinataria collettiva, ma anche come soggetto orante, “noi che ci affidiamo con fiducia”. Il ricorso a Maria e a Juan Diego, entrambi profondamente inseriti nel contesto della fede popolare, risponde al bisogno di identificazione, consolazione, mediazione e appartenenza.

3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta

La preghiera intercede per il popolo latinoamericano nelle sue molteplici componenti, senza dimenticare le famiglie, i poveri, i sofferenti, gli emarginati e quanti attraversano periodi di prova, angoscia o scoraggiamento. Si fa voce dei bisogni:

• Spirituali: fede salda, speranza nella prova, testimonianza del Vangelo, consolidamento della fraternità, crescita nell’amore e nella giustizia.
• Esistenziali e sociali: pace, riconciliazione, superamento delle divisioni, coraggio nelle sfide storiche.
• Personali: consolazione nei cammini difficili, trasformazione dei cuori, capacità di perdono.

La preghiera assume un tono di affidamento totale (“in te riponiamo ogni angoscia e ogni sogno”), mettendo davanti all’intercessione della Madre “ogni” inquietudine, sogno o speranza della vita quotidiana. Il riferimento alla testimonianza di San Juan Diego invita inoltre a chiedere le virtù della pazienza e dell’umiltà, strumenti efficaci per vivere con profondità il Vangelo in contesti segnati da ingiustizia e povertà.

4. I temi teologici principali

L’“Atto di Fede in Maria” offre un ampio ventaglio di temi teologici, tra cui:

• La fede in Maria come Madre vicina e solidale: “Crediamo che Maria non abbandoni i suoi figli; credo che Lei ci accompagna nei cammini difficili.” Questa espressione richiama la presenza attiva e materna di Maria, in linea con il magistero (“Maria, Madre della Chiesa”, Lumen gentium 53).
• Il valore dell’intercessione: l’atto di fede implica la convinzione che Maria “può rinnovare i cuori” ed essere sostegno nella lotta per la giustizia, la speranza e la fraternità.
• La testimonianza dei santi: “seguendo l’esempio di San Juan Diego”, viene riconosciuto il ruolo della santità vissuta nella vita ordinaria come modello di discepolato (cfr. Evangelii Gaudium, 119-120).
• La universalità della maternità di Maria: “Madre del Popolo Latinoamericano”: memoria concreta delle parole pronunciate da Gesù sulla croce, "Ecco tua madre" (Gv 19,27).
• Il dinamismo della fede nel cammino del popolo: il popolo (“noi, figli di questa terra”) è protagonista, chiamato a crescere in amore, fede, speranza e giustizia - richiami che echeggiano le Beatitudini e le Lettere paoline.

Come attesta San Giovanni Paolo II:

"La Vergine Immacolata di Guadalupe, che si fece presente in Tepeyac, rimane – per tutti i latinoamericani – un esempio di inculturazione riuscita della fede. Ella è la Madre che guida e accompagna il suo popolo lungo i sentieri della storia." (Ecclesia in America, 70)

5. Il genere di preghiera e la collocazione nella tradizione liturgica

L’“Atto di Fede in Maria” appartiene principalmente al genere dell’intercessione e dell’, ma è marcato anche da momenti di lode e di ringraziamento. La struttura è riconoscibile nella tradizione delle preghiere mariane latinoamericane che alternano professione di fede, richiesta di aiuto e proposta di virtù evangeliche da imitare.

Non fa parte del corpus delle principali preghiere della liturgia romana, ma trova il suo spazio privilegiato nelle devozioni popolari, novene, pellegrinaggi, celebrazioni mariane e durante la memoria liturgica della Vergine di Guadalupe (12 dicembre). Può essere utilizzata come preghiera di apertura o di conclusione in momenti di preghiera comunitaria, rosari, ritiri spirituali, celebrazioni diocesane e missionarie dedicate alla realtà latinoamericana.

6. Indicazioni pratiche: uso personale, comunitario e nei tempi liturgici

Per trarre pieno beneficio da questa preghiera, si suggerisce:

• Nella preghiera personale: recitarla al mattino o alla sera nei momenti di difficoltà, chiedendo l’intercessione di Maria e l’esempio di San Juan Diego. Può accompagnare la meditazione di un brano evangelico mariano (ad esempio, Lc 1, 39-56).
• Nella preghiera comunitaria: inserirla in incontri di catechesi, gruppi di fede, momenti di adorazione o preparazione ai sacramenti della confermazione ed eucaristia, specie se dedicati a giovani, famiglie o migranti di origine latinoamericana.
• Nei tempi dell’anno liturgico: è particolarmente adatta all’Avvento (tempo di attesa), nella Novena a Nostra Signora di Guadalupe (3-11 Dicembre), durante le celebrazioni del 12 dicembre, oppure in occasione di giornate per la pace e la giustizia sociale. Può essere proposta anche come atto penitenziale o di affidamento in tempi di prova per la comunità.

Infine, può divenire una forma di educazione alla fede popolare, aiutando a comprendere come la presenza di Maria, modello di fedeltà e di speranza, sia sorgente di rinnovamento non solo personale, ma sociale ed ecclesiale.