Preghiera alla Regina della Pace per l'Ucraina
Maria, Regina della Pace,
a Te rivolgiamo il nostro cuore supplice, coscienti della Tua materna attenzione verso i Tuoi figli che soffrono. Oggi, in modo particolare, affidiamo a Te il popolo ucraino: sostenilo, proteggilo, consola le sue ferite.
Tu conosci il pianto delle madri, il silenzio dei padri afflitti, la paura dei bambini, la speranza di chi ancora crede nel miracolo della riconciliazione. Intercedi presso il Tuo Figlio Gesù affinché si affretti il dono di una pace giusta e duratura in questa terra martoriata dalla guerra.
Madre, insegna ai cuori di tutti il perdono, placa le violenze, sciogli i rancori che generano odio e divisione. Veglia sui pastori, le famiglie, i poveri, gli anziani, gli innocenti travolti dalle conseguenze della guerra. Ispira pensieri di pace nei potenti, perché prevalga la via del dialogo e della fratellanza.
Noi Ti preghiamo con fede e speranza, certi che Tu non abbandoni mai chi a Te si affida. Infondi coraggio nel popolo ucraino: che possa risorgere nella luce dell’amore, della libertà e della riconciliazione.
Maria, Regina della Pace, ascolta la nostra supplica. Con il Tuo manto, avvolgi e consola l’Ucraina. Ottienici dal Tuo Figlio la fine della guerra. Amen.
Spiegazione della Preghiera
1. Contesto spirituale e dottrinale della preghiera
La preghiera proposta si situa nel vivo della tradizione spirituale e dottrinale cattolica, che riconosce in Maria non solo la Madre di Dio, ma anche la mediatrice di grazia e la Regina della Pace. Nella Chiesa, la figura di Maria viene proposta come modello perfetto di fede e di docilità allo Spirito Santo, ma anche come madre spirituale, intercessora premurosa presso Cristo a favore dell’umanità, come proclama il Concilio Vaticano II: “Assunta in cielo non ha deposto questa sua missione di salvezza ma, con la sua molteplice intercessione, continua a ottenerci i doni della salvezza eterna” (Lumen Gentium 62).
Invocare Maria come “Regina della Pace” richiama la lunga tradizione cristiana che affida a lei il dono della riconciliazione nei momenti di divisione, conflitti e guerra. Questa invocazione nasce dalla consapevolezza che la vera pace non può essere solo frutto di sforzi umani o diplomazie, ma deve originare da una partecipazione alla pace di Cristo (“Egli è la nostra pace”, Efesini 2,14) e dalla comunione dei cuori, spesso ottenuta attraverso la preghiera insistente e la conversione. Lo stesso titolo mariano ha avuto particolare sviluppo nelle apparizioni e nei messaggi mariani del XX secolo, come a Fatima e Medjugorje, dove la Madonna invita alla preghiera per la pace.
2. I destinatari a cui è rivolta e perché
La preghiera innalza il proprio sguardo direttamente a Maria, affidandole suppliche e invocazioni. Maria viene invocata come madre compassionevole e attenta, già familiare con il dolore dell’umanità (“Tu conosci il pianto delle madri”), capace di raccogliere le lacrime e i sospiri dei figli che soffrono. La sua maternità spirituale, infatti, si estende a ogni essere umano, ma in particolare verso chi si trova nella prova, nella sofferenza e nella paura.
Ci si rivolge a Maria perché, secondo la dottrina cristiana, ella non è solo esempio ma anche mediatrice potente presso il Figlio: nella sua umiltà e obbedienza (cfr. Luca 1,38), Maria si presta ad essere intermediaria tra la miseria umana e la misericordia di Dio, come la tradizione dei Padri attesta. Sant’Ireneo affermava:
“Come Eva, ancora vergine, disobbedendo, divenne causa di morte per sé e per tutto il genere umano, così anche Maria, pur essendo ancora vergine, mediante la sua obbedienza divenne causa di salvezza per sé e per tutto il genere umano”(Adversus haereses, III, 22,4).
3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta
Pur essendo una supplica che si affida a Maria, la preghiera intercede specificamente per il popolo ucraino, gravemente ferito dalla guerra. Si tratta quindi di una preghiera di intercessione che abbraccia diversi soggetti coinvolti direttamente o indirettamente nell’evento bellico:
- Le madri che piangono e soffrono per i figli coinvolti nelle violenze;
- I padri afflitti e silenziosi, simbolo di una dignità ferita dalla perdita o dall’incertezza;
- I bambini, spesso vittime innocenti e traumatizzate;
- Le famiglie, i poveri, gli anziani, e in generale tutti gli “innocenti travolti dalle conseguenze della guerra”;
- I pastori (vescovi, parroci, leader spirituali) chiamati a guidare nella prova il loro gregge;
- I potenti e i responsabili delle nazioni, affinché prevalgano la pace e il dialogo.
La preghiera affronta così i grandi bisogni fisici (protezione, consolazione, fine della violenza), ma anche spirituali: la riconciliazione, il superamento dell’odio e dei rancori, il perdono reciproco, la speranza di una risurrezione nella luce dell’amore e della libertà.
4. Temi teologici principali, con citazioni bibliche o patristiche pertinenti
Gli snodi teologici della supplica sono molteplici e fondano le proprie radici nella rivelazione e nella tradizione:
-
Maria, Regina della Pace: Sottolinea la regalità spirituale di Maria, conferitale dal Figlio (cfr. Apocalisse 12,1: la donna “vestita di sole, con una corona di dodici stelle”), e il suo ruolo di garante e dispensatrice della pace di Cristo. San Giovanni Paolo II insegnava:
“Maria, Regina della Pace, aiuti tutti noi a costruire la vera pace che si fonda sulla giustizia, la riconciliazione e il perdono”
(Omelia, 1 gennaio 1997). - Intercessione materna: La centralità dell’intervento di Maria presso Gesù richiama l’episodio delle Nozze di Cana (cfr. Giovanni 2,1-12), dove l’intervento di Maria ottiene il miracolo.
- Perdono e riconciliazione: Temi biblici fondamentali, come anche chiesto nel Padre Nostro: “rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori” (Matteo 6,12). La preghiera ne invoca la grazia per superare “rancori che generano odio e divisione”.
- La speranza cristiana nella risurrezione e nella libertà: È l’annuncio costante del Vangelo: “Cristo è risorto dai morti, primizia di coloro che sono morti” (1 Corinzi 15,20), e chi si affida a Dio non è mai abbandonato (“Maria non abbandona mai chi a lei si affida”).
- La dimensione universale della preghiera: Non solo supplica per una parte lesa, ma invocazione perché “i potenti” siano ispirati al bene comune e a scelte di dialogo, secondo l’esortazione paolina: “raccomando dunque, prima di tutto, che si facciano domande, suppliche, preghiere e ringraziamenti per tutti gli uomini, per i re e per tutti quelli che stanno al potere” (1 Timoteo 2,1-2).
In sintesi, la preghiera abbraccia i temi della pace, della misericordia, della riconciliazione, della speranza e del coraggio che derivano dall’affidarsi a Dio attraverso Maria, come insegna la tradizione patristica e biblica.
5. Genere di preghiera e collocazione nella tradizione liturgica
Questa supplica si iscrive nella preghiera di intercessione, specificamente per il dono della pace e della riconciliazione, a favore di un popolo colpito dalla guerra. Accoglie elementi di supplica, fiducia, e in parte anche di lode (nella proclamazione dei titoli mariani), ma ha carattere prevalente di intercessione e compassione solidale.
Nella tradizione liturgica della Chiesa, simili preghiere trovano collocazione nei momenti di Adorazione Eucaristica, durante le Messe per il dono della pace, negli incontri di preghiera ecumenica, nella recita del Rosario (specie nel mistero della pace), nelle veglie e nelle giornate di digiuno o preghiera indette dal Papa o dai vescovi. Accanto alle formule ufficiali mariane (Litanie Lauretane, Salve Regina, Memorare), questa supplica può essere inserita come preghiera conclusiva o come intenzione nelle Preghiere dei Fedeli.
6. Indicazioni pratiche: uso personale, comunitario, e nell’anno liturgico
Per la sua intensità e attualità, questa preghiera si presta a diversi usi:
- Preghiera personale: Può essere meditata individualmente, specie in momenti di angoscia o quando si avverta il peso delle notizie di guerra. Può accompagnare la recita del Rosario – magari nel giorno di sabato, tradizionalmente dedicato a Maria, oppure nei primi cinque sabati del mese, periodo cara alla devozione mariana.
- Preghiera comunitaria: È particolarmente adatta a veglie di preghiera per la pace, incontri parrocchiali, momenti di Adorazione eucaristica, Giornate mondiali di preghiera indette per la pace (1° gennaio, memoria della Madonna Regina della Pace il 22 agosto), o per sostenere spiritualmente iniziative di solidarietà.
- Tempi liturgici: Può essere inserita soprattutto nel Tempo di Avvento e Quaresima – stagioni di penitenza, attesa e conversione –, ma anche in occasioni speciali come la Giornata della Pace, durante le novene mariane (Immacolata, Assunta, Natività di Maria), nelle solennità mariane o nelle messe votive “per la pace e la giustizia”.
Maria, modello di fede e coraggio nelle prove della storia, può essere invocata con queste parole ogni volta che si desideri affidare a Dio, per sua intercessione, popoli e persone segnate dalla sofferenza e dalla guerra, mantenendo viva la speranza cristiana che la pace è possibile grazie all’amore e alla riconciliazione, dono dello Spirito attraverso il cuore materno della Madre di Dio.
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