Preghiera a Gesù, Figlio amato del Padre, per tutti i Figli

Destinatari:  Gesù Cristo
Beneficiari:  Figli
Temi: 
Tipologie:  Intercessione
Preghiera a Gesù, Figlio amato del Padre, per tutti i Figli
Ascolta la Preghiera

Signore Gesù Cristo, tu che sei il Figlio prediletto del Padre e nel Battesimo sei stato consacrato per guidare il Suo popolo, ascolta la nostra preghiera d’intercessione.

Ti affidiamo tutti i nostri figli: proteggili con la tua grazia e rendili sempre più consapevoli di essere profondamente amati da Dio Padre. Donaci la forza di trasmettere loro la fede, affinché anche loro possano vivere la gioia di sentirsi figli nel tuo Amore.

Gesù, Figlio amato, immergi i nostri figli nel fiume della tua misericordia e fa' che, come Te al Giordano, sappiano riconoscere la voce del Padre che dice: “Tu sei mio figlio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento.”

Veglia sui loro passi, custodiscili dalle insidie e riempi la loro vita della luce dello Spirito Santo, perché cresceranno nella speranza e nella gioia del Vangelo.

O Gesù, affidiamo i nostri figli alle tue mani sicure e al tuo cuore misericordioso. Amen.

Spiegazione della Preghiera

1. Il contesto spirituale e dottrinale della preghiera

Questa preghiera si colloca in un ricco contesto spirituale e dottrinale che affonda le sue radici nel Mistero del Battesimo di Gesù. Il riferimento diretto a Gesù come “Figlio prediletto del Padre”, consacrato nel Battesimo del Giordano, rimanda a uno dei nuclei centrali della fede cristiana: l’identità filiale di Cristo e, per riflesso, quella di ogni cristiano chiamato a essere figlio nel Figlio. Il Battesimo, per la dottrina cattolica, non è solo rito di ingresso nella comunità, ma partecipazione reale al mistero della figliolanza divina, rigenerazione nello Spirito e innesto nel Corpo di Cristo (cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica, CCC 1265-1270).

La preghiera riflette inoltre il contesto della missione generativa dei genitori cristiani: essi, ricevuta la fede e la grazia, sono chiamati a trasmetterla ai figli, divenendo primi annunciatori e custodi del dono ricevuto. La scelta di affidare i figli a Gesù e invocare la sua misericordia risponde al vissuto reale delle famiglie, sentendosi spesso fragili e bisognose di aiuto divino nell’educazione alla fede.

Infine, il testo inserisce il tema teologico della misericordia e della protezione, richiamando la fiducia nella Provvidenza e nella luce dello Spirito Santo per la crescita integrale dei figli. L’anima della preghiera è profondamente cristocentrica e trinitaria, in quanto riflette l’agire di tutta la Trinità: il Padre che ama, il Figlio che salva, lo Spirito che illumina e guida.

2. I destinatari a cui è rivolta e perché

La preghiera è rivolta direttamente a Gesù Cristo, riconosciuto come il “Figlio prediletto” del Padre e consacrato nel Battesimo. Gesù, in quanto mediatore perfetto tra Dio e l’umanità (cfr. 1 Timoteo 2,5), è colui presso cui si può intercedere con fiducia. Rivolgersi a Lui possiede un valore teologico profondo: è riconoscere in Cristo il canale della benevolenza e dell’amore del Padre e nel suo cuore misericordioso la sorgente della grazia.

Il motivo di questa scelta risponde alla certezza cristiana che Gesù abbia vissuto in prima persona la condizione filiale e, attraverso il suo Battesimo e il suo cammino terreno, sia in grado di comprendere e accompagnare ogni essere umano, in particolare i bambini e i giovani, verso la verità della loro identità di figli di Dio. La preghiera, quindi, interpella Gesù perché solo in Lui i figli possono riconoscersi come “amati”, protetti e guidati nella vita.

3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta

I beneficiari principali della preghiera sono “tutti i nostri figli”, ossia i bambini, i ragazzi e i giovani affidati alle famiglie e alla comunità cristiana. In senso più ampio, ogni battezzato e ogni persona in crescita spirituale può sentirsi incluso nell’intercessione.

La preghiera si fa carico di molteplici bisogni sia spirituali sia fisici:

  • Protezione: Invoca la grazia affinché i figli siano protetti da ogni male, insidia o pericolo che incontrano lungo il percorso della vita (cfr. Salmo 121,7: “Il Signore ti protegge da ogni male”).
  • Coscienza di essere amati: Chiede che i figli diventino sempre più consapevoli dell’amore incondizionato del Padre, fondamentale per una crescita equilibrata della loro identità.
  • Trasmissione della fede: Riconoscendo la responsabilità dei genitori, domanda la forza di essere testimoni viventi della fede che poi si traduce in gioia e appartenenza nella comunità.
  • Misericordia e perdono: Chiede a Gesù di immergere i figli nel “fiume della sua misericordia”, rendendo possibile sperimentare il perdono e un nuovo inizio nelle difficoltà.
  • Luce e guida dello Spirito: Implora lo Spirito Santo affinché i figli crescano nella speranza e nella gioia del Vangelo, superando i momenti bui con la forza ricevuta dall’alto.

Questi bisogni riflettono un’attenzione integrale alla persona: protezione fisica, maturazione emotiva e spirituale, apertura alla fede, riconciliazione e crescita nell’amore cristiano.

4. I temi teologici principali, con citazioni bibliche o patristiche

La preghiera intreccia diversi temi teologici fondamentali:

  • La figliolanza divina: Centrale è la richiesta che i figli sentano la voce del Padre che proclama: “Tu sei mio figlio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento.” (cfr. Marco 1,11 e paralleli), parole che, nel Battesimo, ogni cristiano riceve spiritualmente.
  • Il Battesimo come inizio di vita nuova: Cristo consacrato nelle acque del Giordano rappresenta il modello di ogni battezzato. Tale sacramento imprime “un carattere indelebile” (CCC 1272) e rende partecipi della natura divina (2 Pietro 1,4).
  • Misericordia e protezione di Gesù: Gesù è richiesto come custode e guaritore; la sua misericordia “immerge” e trasforma la vita dei piccoli e dei giovani, come avviene ogni volta che Egli accoglie i bambini e li benedice (cfr. Marco 10,13-16).
  • Opera dello Spirito Santo: Implorata perché riempia di luce e forza—a imitazione di Gesù, “confermato” dal dono dello Spirito al Giordano (Luca 3,22).

Padri della Chiesa come San Giovanni Crisostomo rimarcano la responsabilità di educare i giovani nella fede, definendo la famiglia “piccola Chiesa” (Homilia XX in Ephes.).
San Gregorio di Nazianzo affermava:

“Battesimo, pegno di filiazione celeste, veglia sull’anima e sulle sue strade.”

Il testo manifesta quindi una robusta cristologia (Cristo come redentore e modello di figliolanza), una pneumatologia (il ruolo dello Spirito) e una sapiente teologia del Battesimo e della misericordia.

5. Il genere di preghiera e la sua collocazione nella tradizione liturgica

La preghiera appartiene principalmente al genere intercessorio, poiché chi la recita si fa portavoce dei bisogni di altri (i figli) davanti a Cristo. Ha anche elementi di affidamento (“affidiamo i nostri figli alle tue mani sicure”), di invocazione (“ascolta la nostra preghiera d’intercessione”), e in parte di lode e ringraziamento, poiché riconosce e celebra le opere di salvezza di Gesù e dello Spirito.

Nella tradizione liturgica, simili preghiere sono diffuse soprattutto nei riti battesimali, nelle benedizioni dei bambini, nelle celebrazioni familiari e nelle vigilie per la protezione dei figli (ad esempio, nella memoria della Santa Famiglia, nella festa del Battesimo del Signore, nelle consacrazioni delle famiglie a Gesù e Maria).

6. Indicazioni pratiche: come usarla nella preghiera personale o comunitaria e nei tempi dell’anno liturgico

Modalità di utilizzo:

  • Nella preghiera personale: Può essere recitata da genitori, padrini o membri della famiglia al mattino, o alla sera, come affidamento quotidiano dei figli a Gesù.
  • In ambito comunitario: Può essere inserita nelle preghiere dei fedeli durante la Messa (soprattutto a ridosso del Battesimo del Signore, nelle Messe per le famiglie, nelle Messe di Prima Comunione, Cresima, inizio o fine d’anno scolastico).
  • Durante incontri di catechesi: Ottimo spunto meditativo per gruppi di genitori, catechisti e operatori pastorali direttamente coinvolti nell’accompagnamento dei ragazzi nella fede.

Tempi dell’anno liturgico più adatti:

  • Festa del Battesimo del Signore: Il legame con il battesimo di Gesù rende questa preghiera particolarmente significativa in questa solennità.
  • Domeniche dedicate alla famiglia e ai bambini: Es. Festa della Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe.
  • Durante celebrazioni di Battesimi: Può essere usata come preghiera di affidamento durante i riti.
  • In occasioni di passaggio: Primo giorno di scuola, festività di San Giovanni Bosco (protettore dei giovani), celebrazioni di inizio cammino catechistico.
  • Tempi penitenziali: Quaresima, per chiedere misericordia e conversione, invocando la grazia sulla crescita spirituale dei figli.

In ogni situazione, la preghiera diventa veicolo di comunione e di responsabilità condivisa: chi la recita riafferma la fede nella potenza di Cristo di proteggere, illuminare, convertire e crescere i figli spiritualmente e umanamente, rendendo davvero viva la Parola del Padre: “tu sei mio figlio, l’amato”.

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