Preghiera a Dio per la Protezione dei Criceti

Destinatari:  Dio
Beneficiari:  Criceti
Temi:  Protezione
Tipologie:  Invocazione
Preghiera a Dio per la Protezione dei Criceti
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Dio misericordioso,

a Te innalziamo la nostra voce in questa invocazione di protezione per i nostri piccoli amici criceti. Tu che vegli su tutte le tue creature, ti chiediamo di circondarli con la Tua benevola cura.

Fa’ che trovino shelter e sicurezza nelle nostre case, preservali da ogni male e rendi il nostro amore per loro un segno della Tua infinita compassione.

Guida le nostre mani perché siano sempre gentili e premurose, e dona loro una vita serena, piena di gioia e salute.

Concedici, o Signore, di essere custodi rispettosi di questi piccoli esseri, perché anche attraverso di loro possiamo lodare la bellezza della Tua creazione.

Amen.

Spiegazione della Preghiera

1. Contesto spirituale e dottrinale della preghiera

La preghiera in esame emerge da una sensibilità spirituale contemporanea, che guarda alla creazione non solo come uno scenario inanimato ma come un dono vivente, abbracciando le più recenti esortazioni magisteriali sull’attenzione verso il creato. Si inserisce nell’alveo di quell’eco-teologia promossa, ad esempio, dalla Laudato si’ di Papa Francesco, dove l’uomo è chiamato a custodire la creazione, comprendendo anche le più piccole creature. La preghiera richiama una visione integrale in cui ogni vita — anche quella di un animale domestico come il criceto — partecipa della bontà originaria del Creatore, che “vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona” (Genesi 1,31).

Dottrinalmente, la tradizione cristiana ha sempre affermato la bontà del creato. San Francesco d’Assisi riconosceva negli animali fratelli e sorelle, colmi di dignità proprio per il fatto di essere opera di Dio. Questo orientamento è stato riaffermato da diversi pontefici, che hanno invitato a un atteggiamento di cura e rispetto verso tutte le creature. Sebbene la preghiera in questione non chieda un’anima immortale per gli animali né la loro redenzione, invoca tuttavia la protezione e la benedizione divina sulla loro vita, inserendo la compassione e la responsabilità ecologica fra le pratiche della fede.

2. I destinatari a cui è rivolta e perché

Il destinatario diretto della preghiera è Dio Padre, Misericordioso e Creatore. È a Lui che il fedele si rivolge, riconoscendolo come Colui che “veglia su tutte le tue creature”. Tale destinatario viene scelto in base alla convinzione fondamentale che Dio eserciti una provvidenza universale, che comprende ogni essere vivente.

A livello orante, invece, i destinatari umani sono i proprietari o custodi di animali domestici, in particolare dei criceti, ma per estensione anche di altri piccoli animali. La preghiera si propone tanto come espressione personale di chi sente affetto verso un animale quanto come invocazione collettiva della comunità per imparare a rapportarsi responsabilmente con il creato.

Questa preghiera mira a educare all’“ascesi della cura”, affinché il rapporto con l’animale non sia di puro possesso ma rispecchi — con le debite proporzioni — il modo in cui Dio stesso custodisce e protegge: “Guida le nostre mani perché siano sempre gentili e premurose” richiama questo atteggiamento co-creativo.

3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta

Il beneficiario diretto è il criceto, o, più in generale, ogni piccolo animale domestico affidato alla cura umana. La preghiera esprime una richiesta di protezione e custodia che si estende sia agli aspetti fisici che a quelli psicologici dell’animale: sicurezza, salute, serenità e gioia. Si chiede che la loro esistenza sia preservata da pericoli e che sia ricca di benessere.

A livello indiretto, la preghiera intercede anche per i proprietari, invocando su di loro le virtù della responsabilità, gentilezza e premura. Si chiede infatti di diventare “custodi rispettosi”, capaci di riflettere la compassione divina anche nei gesti quotidiani.

I bisogni affrontati non sono solo materiali ma profondamente spirituali: la preghiera chiede la grazia di scorgere nei piccoli gesti d’amore verso le creature un’occasione di crescita nella compassione, nella lode del Creatore e nell’iniziazione a quella spiritualità dell’attenzione al creato che la Chiesa oggi raccomanda come via di conversione ecologica.

4. Temi teologici principali, con citazioni bibliche e patristiche pertinenti

La preghiera è profondamente radicata nei seguenti temi teologici:

  • 1. Provvidenza e cura di Dio per tutte le creature: il passo della Genesi “Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona” (Gen 1,31) celebra la bontà intrinseca della vita animale.
  • 2. Compassione e misericordia divina: la richiesta che Dio circondi i criceti con la sua “benevola cura” richiama la preghiera di Salomone:
    “Tu hai pietà di tutti, perché tutto puoi, e non guardi ai peccati degli uomini, in vista del pentimento. Tu infatti ami tutte le cose esistenti e nulla disprezzi di quanto hai creato”
    (Sapienza 11,23-24).
  • 3. Responsabilità umana e custodia del creato: come affermato nei Salmi,
    “Tu fai salire, o Signore, uomini e animali, e li salvi tutti”
    (Salmo 36,7), e nell’enciclica Laudato si’ (§82 “Ogni creatura ha una sua funzione e nessuna è superflua”).
  • 4. Lode della creazione: la preghiera si chiude auspicando che anche attraverso la relazione con gli animali si possa "lodare la bellezza della Tua creazione", richiamando il Cantico delle Creature di San Francesco d’Assisi.

Anche le parole di Gregorio Nazianzeno possono essere richiamate:

“Nulla fu creato invano, ma tutto per qualche fine e tutto in relazione”
.

5. Genere di preghiera e sua collocazione nella tradizione liturgica

Questa preghiera rientra nel genere dell’intercessione — poiché si domanda la protezione e la cura divina su qualcuno — ma presenta anche momenti di ringraziamento (per la bellezza della creazione) e di penitenza implicita (nel chiedere di essere custodi “rispettosi”, si riconosce la facilità umana alla negligenza).

Liturgicamente, la preghiera non appartiene alle orazioni canonizzate (come la benedizione degli animali di Sant’Antonio abate), ma può essere inserita in:

  • Momenti di preghiera personale o familiare, soprattutto in occasione di accadimenti significativi relativi all’animale (malattia, nuovo arrivo, morte).
  • Celebrazioni di benedizione degli animali, in particolare il 17 gennaio (Sant’Antonio abate) o il 4 ottobre (San Francesco d’Assisi).
  • Iniziative pastorali di sensibilizzazione ecologica (“Tempo del Creato” dal 1 settembre al 4 ottobre).

Pur non trovando spazio fisso nei riti ufficiali, la sua struttura è conforme allo stile dell’orazione cristiana e può essere facilmente adattata a usi parrocchiali e di gruppo.

6. Indicazioni pratiche: uso nelle preghiere personali, comunitarie e nel tempo liturgico

Questa preghiera può essere recitata:

  • Come orazione personale, la mattina o la sera (con il proprio animale presente o in ricordo di lui), magari accompagnata da gesti di attenzione e cura concreta (pulizia, dare da mangiare, giocare, ecc.).
  • In preghiere familiari, quando vi sono bambini cui si desidera trasmettere la responsabilità verso il creato.
  • In celebrazioni comunitarie, specie nelle benedizioni degli animali domestici, richiamando la data di Sant’Antonio abate (tradizionalmente protettore degli animali) o quella di San Francesco d’Assisi (patrono degli ecologisti).
  • Nel Tempo del Creato (1 settembre–4 ottobre), in giornate di riflessione ecologica o assemblee di sensibilizzazione sul rispetto ambientale.

Per valorizzarla, si suggerisce di recitarla con rispetto, magari davanti all’animale che si intende affidare, aggiungendo un momento di silenzio e, se opportuno, una benedizione con acqua santa.
Può essere seguito da un ringraziamento spontaneo o dalla lettura del Cantico delle Creature, per concludere nella lode universale.

Sul piano catechetico-educativo, questa preghiera rappresenta una preziosa occasione per insegnare ai bambini e ai ragazzi la cura come virtù cristiana, facendo esperienza diretta di come l’amore verso gli animali si inserisca in un più ampio cammino di crescita spirituale e morale.

In sintesi, la preghiera offre uno strumento semplice ma teologicamente denso per integrare la custodia delle creature nella vita cristiana quotidiana, tanto sul piano personale quanto su quello comunitario.

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