Dialogo con la Beata Angelina di Marsciano sulla Vocazione

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Cara Beata Angelina di Marsciano,
Eccoci qui, come giovani donne in ricerca, con il cuore pieno di domande e speranze.
Tu che hai saputo ascoltare la chiamata di Dio, aiutaci a comprendere il nostro cammino nella vita.
Ti chiediamo: come facciamo a capire la nostra vocazione?
A volte sentiamo nel cuore un desiderio grande, ma temiamo di non essere all’altezza, di non saper leggere i segni o di sbagliare strada.
Tu, che hai avuto coraggio nella tua giovinezza, guidaci affinché possiamo riconoscere la voce del Signore tra tante altre.
Insegnaci ad avere fiducia, ad aprire le nostre mani e il nostro cuore a ciò che Dio ci chiede.
Beata Angelina, con la tua semplicità e forza, insegnaci che la vocazione si vive nella gioia e nella libertà. Aiutaci a non aver paura di scegliere.
Donaci lo sguardo attento per riconoscere dove servirLo meglio, la speranza di essere strumenti di amore nel mondo.
Accompagnaci ogni giorno, come una sorella e un’amica, passo dopo passo, finché anche noi potremo dire:
“Eccomi, Signore, manda me”.
Grazie, Beata Angelina, per il tuo esempio e per la tua vicinanza.
Prega per tutte le giovani donne in ricerca della loro vocazione.
Spiegazione della Preghiera
```html1. Il contesto spirituale e dottrinale della preghiera
La preghiera a Beata Angelina di Marsciano trova le sue radici in un contesto spirituale tipicamente cristiano, segnato dalla ricerca della propria vocazione e dalla speciale attenzione alla figura femminile nella comunità di fede. Angelina di Marsciano (1377-1435) fu una religiosa italiana, fondatrice del terzo ordine regolare di San Francesco per le donne: il suo percorso, improntato a una radicale sequela evangelica e a una fede vissuta nella quotidianità, la rende esempio luminoso per chi è chiamato a discernere il proprio posto nella Chiesa e nel mondo.
Nel cuore della dottrina cristiana, la vocazione è intesa come la chiamata di Dio a ogni persona verso una forma distinta di santità, realizzata sia nella vita consacrata sia nel matrimonio sia nella vita laicale (cfr. Lumen Gentium, 5, 11). Il testo riflette questa dottrina, interrogandosi su come comprendere la voce di Dio, proprio in sintonia con il cammino che la Chiesa propone ai giovani e specialmente alle giovani donne: ovvero, un ascolto attento del cuore, della Parola e dei segni dei tempi per riconoscere la volontà di Dio.
La preghiera mette in luce il valore della confidenza nell'amore divino e il coraggio di lasciarsi guidare dalla Grazia, assi portanti della spiritualità cristiana. Inoltre, recupera la tradizione della comunione dei santi: rivolgersi a una beata come intercessore e modello vivente della risposta al Vangelo.
2. I destinatari a cui è rivolta e perché
Il testo si rivolge esplicitamente alla Beata Angelina di Marsciano, invocata come sorella e amica spirituale, ma più in profondità interroga la sua eredità di fede e di discernimento. Angelina, nota per il suo zelo, la generosità e l’attenzione alla formazione spirituale delle donne, è scelta come interlocutrice privilegiata da giovani donne che, come lei un tempo, sono “in ricerca” e desiderano comprendere la propria vocazione.
Questo approccio personale — quasi colloquiale nella forma — avvicina il messaggio spirituale alla quotidianità e ai sentimenti di incertezza, timore e speranza che caratterizzano ogni autentico cammino di discernimento. Angelina è destinataria, in quanto santa vicina per sensibilità, esperienza e missione, specialmente a chi si trova a un bivio esistenziale.
3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici affrontati
La preghiera nasce dal cuore di donne giovani che vivono l’esperienza dell’incertezza circa il loro futuro, la loro identità e il loro posto nel progetto di Dio. Essi sono dunque i beneficiari primari dell’intercessione della beata, pur restando la preghiera estendibile a chiunque sia in ricerca di senso, di chiamata, di coraggio per una scelta importante.
I principali bisogni che emergono sono:
- Discernimento spirituale: la capacità di ascoltare la voce di Dio tra tante voci.
- Coraggio e fiducia: superare la paura di non essere all’altezza e il timore dell’errore.
- Libertà e gioia: vivere la scelta vocazionale come risposta felice e liberante.
- Speranza: credere di poter essere strumenti di amore nel mondo.
- Accompagnamento e sostegno: sentirsi guidate, come da una sorella maggiore nella fede, lungo il proprio itinerario.
4. Temi teologici principali, con citazioni bibliche o patristiche
La preghiera alla Beata Angelina si articola attorno ad alcuni grandi temi della teologia cristiana:
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La vocazione personale: Ogni persona è chiamata da Dio a una forma unica di santità. Il dubbio e la ricerca sono parte integrante di questo processo. Come disse Giovanni Paolo II: “Non abbiate paura di Cristo! Egli non toglie nulla, e dona tutto” (Omelia d’inizio pontificato, 1978). Biblicamente, il modello è spesso la figura di Samuele:
“Parla, Signore, perché il tuo servo ti ascolta” (1 Sam 3,10).
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L’ascolto della voce di Dio: Tra le tante voci, occorre il discernimento per riconoscere quella divina. Gesù dice:
“Le mie pecore ascoltano la mia voce: io le conosco ed esse mi seguono” (Gv 10,27).
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Il coraggio della scelta: Angelina, come Maria, si è affidata nella giovane età al progetto di Dio. Si richiama qui la risposta della Vergine:
“Eccomi, sono la serva del Signore; avvenga di me secondo la tua parola” (Lc 1,38).
- La gioia e la libertà nella risposta vocazionale: “La vera gioia nasce dall’amore generoso e disinteressato, che viene condiviso” (Papa Francesco, Christus vivit, 108).
- La comunione dei santi e l’intercessione: La preghiera chiede a una beata di “accompagnare” e “pregare per”, come segno che nella Chiesa nessuno cammina da solo (cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica 956).
Inoltre, il tono filiale e amicale riflette la spiritualità di molte sante donne che, come Chiara d’Assisi e Teresina, hanno indicato con la loro vita che “la santità non è altro che una disposizione del cuore che ci rende umili e piccoli nelle braccia di Dio” (S. Teresa di Lisieux).
5. Il genere di preghiera e la sua collocazione nella tradizione liturgica
Il testo si configura innanzitutto come una preghiera di intercessione e di supplica. Si rivolge infatti a una beata, chiedendo la sua protezione e guida per una situazione concreta, tipico della tradizione cristiana del “ricorso ai santi” nei momenti di bisogno e ricerca.
Non mancano richiami impliciti al genere della lode e del ringraziamento: la testimonianza di Angelina è elogiata, il grazie espresso per la sua vicinanza. Tuttavia, l’elemento centrale è l’intercessione, vissuta con confidenza filiale.
Dal punto di vista liturgico, preghiere di questo tipo vengono inserite:
- In momenti di preghiera comunitaria (adorazione, incontri vocazionali, gruppi giovanili);
- Nelle “novene” o celebrazioni proprie delle beate e dei santi, in particolare nella memoria di Angelina (4 giugno);
- Durante giornate o settimane di orientamento spirituale, così come durante il mese mariano o altre ricorrenze giovanili.
6. Indicazioni pratiche: uso personale, comunitario, tempi liturgici
La preghiera può essere utilizzata:
- Individualmente, come aiuto nel discernimento personale della vocazione nei tempi di scelta o dubbio. Può essere recitata all’inizio della giornata, come affidamento, o durante l’adorazione silenziosa.
- In gruppo: nei cammini di giovani donne, durante incontri di gruppo in parrocchia o presso le comunità francescane o altre realtà di spiritualità femminile.
- In occasione della memoria liturgica di Beata Angelina (4 giugno), quale parte di una veglia, triduo o nella liturgia delle ore a livello locale.
- Nei tempi forti dell’anno liturgico:
- Nel mese vocazionale (generalmente maggio o ottobre, secondo le conferenze episcopali);
- Durante la Quaresima, quando si invita a un più profondo esame della chiamata personale;
- Nelle settimane di “orientamento” in vista di scelte di vita, come il periodo degli esami o delle iscrizioni scolastiche/universitarie.
Per una maggiore efficacia spirituale, è consigliato accompagnare la preghiera con la lettura della Parola di Dio (Lectio divina) e con momenti di silenzio per favorire l’ascolto interiore. Può essere preceduta o seguita da un canto vocazionale o un breve momento di condivisione.
In ogni caso, la preghiera a Beata Angelina invita a intraprendere il proprio cammino di discernimento con fiducia, accompagnate dalla comunità dei santi e dall’esempio delle donne che hanno già saputo rispondere al Signore con un generoso “Eccomi”.
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