Preghiera a Dio per la Gioia dei Delfini

Destinatari:  Dio
Beneficiari:  Delfini
Tipologie:  Invocazione
Preghiera a Dio per la Gioia dei Delfini
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Dio Onnipotente, Padre di tutte le creature, ti invochiamo con cuore riconoscente per la bellezza e la gioia che hai sparso sulla Terra.

Ti ringraziamo per aver donato ai delfini intelligenza e una gioia pura che riflette la luce dello Spirito Santo. Guarda, o Signore, questi tuoi figli che nuotano in libertà e allegria, e che nel loro gioco armonioso ci ricordano la perfezione della tua Creazione.

Stendi la tua mano protettrice su di loro: difendili dall'inquinamento, dalla cattura e da ogni pericolo che minaccia la loro serenità. Fa' che trovino sempre acque limpide in cui vivere e che il loro canto resti una voce di lode che sale a Te.

Rinnova in noi, tramite i delfini, la gioia dello Spirito, perché anche noi impariamo a lodarti con semplicità, danza e festa, proprio come loro. Che ogni salto e ogni sorriso dei delfini sia per noi un richiamo alla gratitudine e al rispetto per ogni creatura.

Amen.

Spiegazione della Preghiera

1. Il contesto spirituale e dottrinale della preghiera

Questa preghiera, rivolta a Dio Onnipotente, si inserisce in una lunga tradizione cristiana di lode, ringraziamento e intercessione per il creato. Nell’epoca contemporanea, la spiritualità cristiana è tornata con forza su temi ecologici, come sottolineato da papa Francesco nell’enciclica Laudato si’: il creato è riconosciuto non solo come dono da custodire ma come sacramento che manifesta la bontà e la gloria di Dio.
Dio è invocato come “Padre di tutte le creature”, riaffermando il monoteismo creativo e la paternità universale di Dio, in linea con la Genesi (

E Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona – Gen 1,31
). La preghiera riflette una spiritualità che coglie in ogni creatura, anche nei delfini, un riflesso della gioia, della sapienza e della bellezza divina.
Dottrinalmente, la preghiera riconosce l'opera dello Spirito Santo nella creazione, secondo una prospettiva trinitaria: la gioia e l'intelligenza dei delfini sono letti come “luce” dello Spirito.
Il riferimento alla protezione dall’inquinamento e alla difesa dalle minacce umane manifesta una coscienza ecologica sviluppata e conforme ai pronunciamenti recenti del Magistero, che invita esplicitamente i fedeli a intercedere per le sofferenze del creato, colpevolmente ferito dall’azione umana.

2. I destinatari a cui è rivolta e perché

Il destinatario diretto della preghiera è Dio, nella sua maestà e paternità, come esplicitato sin dalle prime parole: “Dio Onnipotente, Padre di tutte le creature”. La preghiera si rivolge al Creatore attraverso un atteggiamento di lode, gratitudine e supplica.
Inoltre, vi è una componente di invocazione allo Spirito Santo (“luce dello Spirito Santo”), riconoscendo la sua azione vivificante nella creazione. È implicita anche la presenza di Cristo, poiché nella tradizione cristiana ogni preghiera si eleva a Dio per mezzo di Cristo nello Spirito Santo.
La scelta di rivolgersi a Dio in quanto “Padre di tutte le creature” ammette che ogni essere vivente – e in questo caso i delfini – è compreso nell’amore creatore di Dio. Ciò rafforza il senso dell’appartenenza del creato all’economia della salvezza, non solo l’umanità ma tutto ciò che vive.

3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta

Questa preghiera intercede principalmente per i delfini, creature marine da sempre simbolo di libertà, gioco e armonia, ma in senso più ampio per il creato minacciato dalla violenza e dall’incuria dell’uomo.
I bisogni esplicitamente menzionati sono:

  • La protezione dei delfini dall’inquinamento delle acque, dalla cattura e da ogni pericolo che minaccia la loro serenità fisica e vitale.
  • La richiesta che possano avere sempre “acque limpide in cui vivere”, segnalando un bisogno di salvaguardia ambientale concreto e urgente.
Sul piano spirituale, la preghiera chiede che, tramite il dono della gioia e della semplicità dei delfini, anche l’uomo sia rinnovato nello Spirito: la relazione con queste creature marine diventa occasione per riscoprire la gratitudine, la lode e il rispetto per tutta la creazione.
Infine, si intercede anche per lo stesso orante e la comunità: che la testimonianza di purezza e festa dei delfini sia per noi stimolo alla conversione del cuore e a uno stile di vita più rispettoso e gioioso verso il creato.

4. I temi teologici principali, con citazioni bibliche e patristiche

Questa preghiera affronta diversi temi teologici di grande rilievo:

  • La bontà e sacralità della creazione: Ogni essere vivente riflette la gloria di Dio. L’inno di lode al creatore echeggia la preghiera francescana (“Laudato si’, mi’ Signore, per tutte le tue creature”).
  • La presenza e la gioia dello Spirito Santo: La gioia e la danza dei delfini sono interpretate come segni visibili dell’azione dello Spirito nella creazione (cfr. Sap 1,7: “Lo Spirito del Signore riempie l’universo”).
  • L’intercessione per la natura ferita: La supplica per la protezione dei delfini richiama la consapevolezza che la creazione “geme e soffre le doglie del parto” (Rm 8,22), chiamando i cristiani a un’azione di custodia e riparazione.
  • La conversione ecologica: Il contatto con la bellezza e la semplicità animale è invocato come stimolo alla propria conversione personale (“che anche noi impariamo a lodarti con semplicità, danza e festa, proprio come loro”).
Rilevanti in questo contesto sono le parole di san Giovanni Crisostomo:
“Da queste meraviglie [del creato], impara ad ammirare il Creatore e a glorificare la sua bontà”
(Omelie al Salmo 148, PG 55, 485), e quelle di san Basilio Magno:
“Non disprezzare nulla di ciò che Dio ha creato. Tutto è stato fatto con sapienza e nulla è da rifiutarsi, se ricevuto con rendimento di grazie”
(Om. in Hexaemeron, 5,10).

5. Il genere di preghiera e la sua collocazione nella tradizione liturgica

La preghiera qui presentata è multipla, ma può essere classificata principalmente come:

  • Ringraziamento: Sottolineato dalle espressioni di gratitudine per la bellezza e la gioia della creazione (“Ti ringraziamo per aver donato ai delfini intelligenza...”).
  • Lode: Il riconoscimento della perfezione del creato si traduce in lode a Dio (“il loro canto resti una voce di lode che sale a Te”).
  • Intercessione: Richiesta esplicita di protezione e difesa per i delfini e invocazione di una rinnovata apertura allo Spirito per l’uomo.
Nella tradizione liturgica, simili preghiere trovano posto nelle litanie del creato, nelle celebrazioni dedicate alla Giornata del Creato (1 settembre nella Chiesa Cattolica) o durante veglie e incontri ecumenici per la custodia del mondo naturale. Pur non essendo una preghiera codificata nei principali libri liturgici, è pienamente coerente con la spiritualità contemporanea e gli appelli della Chiesa a una rinnovata attenzione per la casa comune.

6. Indicazioni pratiche: uso personale, comunitario e nell’anno liturgico

Per favorire la “conversione ecologica” e la custodia del creato, questa preghiera può essere adottata in diversi contesti:

  • Preghiera personale: Da recitare come momento di meditazione, specialmente dopo il contatto con la natura (passeggiate in riva al mare, visite ad acquari o riserve marine) per riconoscere Dio presente attraverso la bellezza del creato.
  • Preghiera comunitaria: Utile durante momenti di sensibilizzazione ecologica, giornate di preghiera per il creato, catechesi per bambini sull’importanza del rispetto del mondo animale, o in celebrazioni con particolare attenzione all’ecologia integrale.
  • Anno liturgico: Specialmente indicata durante il “Tempo del Creato” (1 settembre - 4 ottobre), in occasione delle Giornate per l’Ambiente, delle preghiere di rogazione o altre celebrazioni riguardanti la salvaguardia del patrimonio naturale.
Si suggerisce, inoltre, di aggiungere a questa preghiera un momento di silenzio contemplativo, oppure la lettura di un salmo di lode alla creazione (ad esempio Salmo 148), per approfondire la propria comunione con tutte le creature lodanti verso il Creatore.

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