Invocazione a San Siro di Genova per la riconciliazione tra i Focolarini

Destinatari:  San Siro di Genova
Beneficiari:  Focolarini
Tipologie:  Invocazione
Invocazione a San Siro di Genova per la riconciliazione tra i Focolarini
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San Siro di Genova, pastore instancabile e portatore di pace,

a Te ci rivolgiamo, noi Focolarini, animati dal desiderio di vivere il carisma dell'unità nella nostra comunità.

Intercedi per noi presso il Signore, perché nei momenti di difficoltà e di incomprensione possiamo essere strumenti di riconciliazione familiare.

Aiutaci a superare ogni divisione, abbattere i muri della diffidenza e della rivalità, e a collaborare con cuore sincero, affinché la nostra comunione fraterna sia solida e gioiosa.

Insegnaci la tua pazienza e la tua capacità di ascolto, perché ogni giorno possiamo scegliere l’amore reciproco sopra ogni cosa, e così costruire insieme una famiglia che sia segno credibile del Vangelo della comunione.

O San Siro, guida protettiva, fa’ che nelle nostre case e nelle nostre opere risplenda la collaborazione efficace, dono dello Spirito che ci rende davvero fratelli e sorelle.

Ottienici la forza di ricominciare sempre, e la gioia di riconoscerci figli amati dello stesso Padre.

Amen.

Spiegazione della Preghiera

1. Contesto spirituale e dottrinale della preghiera

Questa preghiera a San Siro di Genova si inserisce profondamente nella tradizione spirituale cristiana, in particolare quella inerente alla comunione e alla riconciliazione tra i membri della comunità ecclesiale. San Siro, venerato come primo vescovo e principale patrono di Genova, è riconosciuto per aver svolto il suo servizio pastorale con instancabile dedizione e per essere stato, secondo la tradizione, un portatore di pace nei momenti di discordia. All’interno del movimento dei Focolarini, o Movimento dei Focolari, fondato da Chiara Lubich, questa preghiera diventa un mezzo privilegiato per rafforzare il carisma dell’unità, la principale eredità spirituale del movimento, riconosciuto anche dalla Chiesa come cammino di dialogo, comunione e fraternità universale.

Il contesto dottrinale di questa preghiera trova radici profonde nella dottrina della Chiesa sulla comunione dei santi e sulla necessità della carità reciproca, secondo le indicazioni evangeliche e il magistero della Chiesa (cfr. Lumen Gentium, n. 39-42; Unitatis Redintegratio, n. 2). In essa risuona il richiamo alla conversione del cuore per “essere strumenti di riconciliazione familiare” e l’appello ad abbattere i muri della diffidenza e della rivalità, rifacendosi direttamente alle parole di Gesù riportate nel Vangelo:

“Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.” (Matteo 5,9)

La figura di San Siro pone un ponte tra la tradizione antica della Chiesa locale e le esigenze spirituali contemporanee, offrendo una testimonianza di generoso servizio e accoglienza, divenendo modello di santità vicina e intercessore nella fatica quotidiana di vivere il Vangelo.

2. I destinatari a cui è rivolta e perché

La preghiera è rivolta esplicitamente a San Siro di Genova, santo patrono e pastore esemplare. Nella comunione dei santi, i fedeli sono invitati – come raccomandato dal Catechismo della Chiesa Cattolica (n. 956) – a rivolgersi con fiducia ai santi, chiedendo la loro potente intercessione presso il Signore.

In particolare, San Siro è considerato mediatore di pace, un santo che ha sperimentato e contrastato divisioni e conflitti, soprattutto nella sfera comunitaria e cittadina. Questo lo rende un modello e un avvocato particolarmente vicino a quanti desiderano vivere la comunione e la riconciliazione, sia nelle famiglie sia nelle realtà comunitarie.

L’invocazione di Siro nasce dall’esempio della sua esistenza storica: egli non fu solo sacerdote e pastore, ma soprattutto “colui che ricuceva gli strappi nella Chiesa di Genova, sanando con carità le lacerazioni degli animi e dei rapporti.” Per questo i Focolarini, votati idealmente all’unità, ne fanno il destinatario privilegiato delle loro suppliche.

3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta

La preghiera trova i suoi beneficiari sia nei singoli membri del Movimento dei Focolari sia in tutte quelle famiglie e comunità chiamate a vivere la sintesi tra fede vissuta e testimonianza quotidiana dell’unità. La supplica chiede con forza l’intercessione di San Siro presso il Signore a favore di quanti affrontano:

  • Difficoltà relazionali e incomprensioni: chiede la guarigione da divisioni, rivalità e diffidenze interne.
  • Bisogno di riconciliazione familiare: invoca sostegno per superare ferite, sospetti e mancanza di dialogo.
  • Pazienza e ascolto: domanda l’aiuto a radicare la carità evangelica nelle relazioni quotidiane, resistendo alla fretta e all’egoismo.
  • Gioia e forza per ricominciare: supplica sostegno spirituale per ricostruire la comunione dopo ogni caduta.
  • Collaborazione autentica: aspira a una collaborazione “efficace”, dono dello Spirito affinché si attui una vera fraternità.

Questi bisogni, spirituali e in parte anche umani/psicologici, riflettono esperienze ricorrenti nella vita familiare e comunitaria, causando spesso solitudine, malinconia, conflitto e, nei casi più gravi, anche sofferenza fisica dovuta allo stress e all’ansia. Pertanto, la preghiera assume anche una valenza terapeutica, come medicina spirituale capace di sostenere i fedeli nella fatica della convivenza.

4. Temi teologici principali, con citazioni bibliche e patristiche

Il testo sottende alcuni temi teologici fondamentali:

  • L’unità come dono di Dio: il “carisma dell’unità” è richiamato come realtà donata dallo Spirito, non solo frutto di sforzo umano.
  • Riconciliazione e pace: la preghiera chiede di essere strumenti di riconciliazione, ricordando le parole di San Paolo:
    “Dio ci ha affidato il ministero della riconciliazione (...). Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio.” (2 Corinzi 5,18-20)
  • La comunione come testimonianza evangelica: la famiglia/comunità che diventa segno “credibile del Vangelo della comunione” richiama la preghiera di Gesù:
    “Perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato.” (Giovanni 17,21)
  • Forza e gioia nella filiazione divina: la forza che sostiene e la gioia che nasce dal riconoscersi figli amati di Dio (cfr. 1 Giovanni 3,1).

A livello patristico, risuona il pensiero dei Padri, come Sant’Agostino:

“Se volete godere Dio, godete nella pace. Nessuno gode di Dio se non chi si diletta della pace.” (Enarrationes in Psalmos, 147, 12)

Il carisma dell’unità, caro al Movimento dei Focolari, esprime inoltre la chiamata della Chiesa intera ad essere segno di comunione: “La Chiesa è, in Cristo, in qualche modo il sacramento, cioè il segno e lo strumento dell’intima unione con Dio e dell’unità di tutto il genere umano” (Lumen Gentium, n. 1).

5. Genere di preghiera e collocazione liturgica

Questa preghiera appartiene prevalentemente al genere dell’intercessione: si chiede a un santo l’aiuto presso Dio per bisogni spirituali e comunitari. Contiene, però, elementi di lode (“pastore instancabile”, “portatore di pace”), penitenza implicita (riconoscimento della difficoltà a vivere l’unità) e, in modo secondario, ringraziamento (invocazione per la gioia e la forza ricevute).

Nella tradizione liturgica, questo tipo di preghiera può trovare spazio durante:

  • Momenti di preghiera comunitaria, specie nei gruppi del Movimento dei Focolari.
  • Celebrazioni eucaristiche nella memoria di San Siro (7 luglio) o in occasione di incontri di formazione e ritiri sulla comunione.
  • Liturgie penitenziali o di riconciliazione familiare o comunitaria.
  • Preghiere per la pace, l’unità e la riconciliazione.

6. Indicazioni pratiche: uso personale, comunitario e nel tempo liturgico

Per la preghiera personale, il testo può essere usato quotidianamente come invocazione di protezione e orientamento spirituale, specie quando si vive una situazione di tensione in famiglia, comunità o tra amici. Può essere pronunciata anche come conclusione dell’esame di coscienza serale, chiedendo luce per ricominciare e costruire comunione.

A livello comunitario, la preghiera è particolarmente adatta in occasione di:

  • Incontri di preghiera del Movimento dei Focolari
  • Giornate di ritiro e di formazione sulla comunione e sull’unità
  • Momenti di crisi o difficoltà nei rapporti interni alla comunità o alla famiglia
  • Memoria liturgica di San Siro (7 luglio), come preghiera d’intercessione ai piedi dell’altare

Nel tempo liturgico, la preghiera si presta particolarmente a:

  • Il Tempo di Pasqua e Pentecoste, quando la Chiesa medita sulla comunione donata dallo Spirito
  • La Quaresima, come cammino di riconciliazione
  • Momenti di inizio/fine anno pastorale, come supplica per la crescita nell’unità
  • Celebrazioni dedicate alla famiglia o alla riconciliazione

Può essere arricchita con la lettura di uno o più passo biblici inerenti e con l’invocazione comunitaria responsoriale (“San Siro, prega per noi”). La recita personale o comunitaria di questa preghiera consente di riscoprire il valore della comunione spirituale e l’attualità del messaggio di riconciliazione proprio del Vangelo e del carisma dei Focolari.

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