Intercessione ai martiri dell'Asia per la pace in Myanmar
O glorioso San Paolo Miki e valorosi compagni martiri dell’Asia,
rivolgiamo a voi la nostra sincera supplica per il popolo del Myanmar, segnato dalla sofferenza e dalla persecuzione.
Voi che avete testimoniato la vostra incrollabile fede fino al sacrificio della vita, intercedete presso il Signore affinché nel Myanmar cessi ogni forma di violenza e oppressione.
Pregate perché fiorisca la libertà religiosa, perché tutte le comunità possano vivere nella pace, nella dignità e nella gioia di professare liberamente la propria fede.
O santi martiri, sostenete con la vostra forza e il vostro esempio i fratelli e le sorelle che subiscono ancora oggi discriminazioni e ingiustizie. Fate che la loro speranza non venga meno e che possano trovare conforto nella solidarietà tra i popoli e nella misericordia di Dio.
San Paolo Miki e compagni, pregate per il Myanmar e per la vittoria della giustizia, della libertà e della pace!
Amen.
Spiegazione della Preghiera
1. Contesto spirituale e dottrinale della preghiera
La preghiera a San Paolo Miki e compagni martiri dell’Asia si colloca all’interno della tradizione cattolica che attribuisce un ruolo speciale ai martiri come intercessori presso Dio. La dottrina della comunione dei Santi (Catechismo della Chiesa Cattolica, nn. 946-962) riconosce che i santi possono intercedere in favore dei credenti ancora pellegrini sulla terra, offrendo l’esempio della loro vita e la forza della loro preghiera. I martiri sono, secondo la tradizione, i testimoni supremi della fede cristiana: come ricorda Tertulliano, “il sangue dei martiri è seme di nuovi cristiani”.
San Paolo Miki e i suoi compagni sono i protomartiri del Giappone, uccisi nel 1597 a Nagasaki per essersi rifiutati di rinunciare alla loro fede. Il ricordo della loro fedeltà fino alla morte è oggi invocato in questo testo come potente esempio per chi soffre persecuzione e ingiustizia religiose, con particolare riferimento alla situazione attuale del popolo del Myanmar. Sicché, la preghiera si inserisce pienamente nell’insegnamento evangelico della solidarietà (“Se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme”, 1 Corinzi 12,26) e invoca una soluzione cristiana ai conflitti: la conversione dei cuori e il trionfo di giustizia e pace.
2. I destinatari a cui è rivolta e perché
La supplica è rivolta, in modo esplicito, a San Paolo Miki e ai compagni martiri dell’Asia. Essi sono scelti per alcune ragioni ben precise:
- Furono testimoni della fede in un contesto asiatico caratterizzato da persecuzioni simili a quelle che oggi attraversano alcune Chiese in Asia.
- Hanno vissuto sulla loro pelle discriminazione, oppressione e minaccia contro la libertà religiosa, divenendo modello di resilienza e speranza per tutte le comunità provate dalla violenza.
- La loro glorificazione (sono stati canonizzati nel 1862 da Papa Pio IX) li pone tra le figure più significative della testimonianza cristiana in Asia, rendendoli “protettori” e intercessori per le Chiese perseguitate di quel continente.
3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta
La supplica intercede per il popolo del Myanmar, in particolare per:
- I cristiani discriminati, minacciati o vittime di violenza religiosa e politica.
- Tutte le minoranze religiose che desiderano professare liberamente la propria fede.
- Le famiglie e le comunità colpite da conflitti, persecuzioni, discriminazioni e ingiustizie.
- La cessazione della violenza e dell’oppressione.
- La pace, la dignità e il rispetto dei diritti umani e religiosi.
- La libertà di culto e di testimonianza cristiana.
- Il conforto per chi si sente solo, scoraggiato o abbandonato.
- La perseveranza nella speranza e nella solidarietà tra popoli.
4. Temi teologici principali (con citazioni bibliche e patristiche)
Tra i principali temi teologici espressi nella preghiera troviamo:
- Mistero del martirio: i martiri hanno accolto il Vangelo alla lettera, perdendo la vita per Cristo (Mt 16,25: “Chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà”).
- Comunione dei Santi e intercessione: si invoca l’aiuto dei santi secondo la tradizione della Chiesa (“Pregate gli uni per gli altri”, Gc 5,16; “I Santi ci precedono nel Regno e intercedono per noi”, Catechismo, 956).
- Libertà religiosa: tema sottolineato dal Concilio Vaticano II (“…sia riconosciuto il diritto di ogni uomo alla libertà religiosa”, Dignitatis Humanae, 2).
- Speranza e solidarietà: “Sostenete con la vostra forza e il vostro esempio… fate che la loro speranza non venga meno", richiamando la speranza cristiana che non delude (Rm 5,5) e la carità solidale (1 Gv 3,18).
- Misericordia di Dio: “Trovino conforto… nella misericordia di Dio”, che è sorgente di perdono, guarigione e forza nei momenti di prova (cf. Lc 6,36).
5. Genere di preghiera e collocazione tradizionale
Questo testo si configura essenzialmente come preghiera di intercessione, cioè rivolta a Dio attraverso l’intercessione dei santi martiri a favore di persone e situazioni provate.
Contiene anche elementi di:
- Lode per la testimonianza eroica di fede dei martiri.
- Supplica per la fine delle sofferenze e per il trionfo della pace.
- Sostegno per chi affronta persecuzioni simili a quelle subite dai martiri.
- Le celebrazioni liturgiche proprie dei santi martiri (memoria di San Paolo Miki e compagni: 6 febbraio).
- Veglie di preghiera per la pace e in situazioni di persecuzione religiosa.
- Momenti di solidarietà universale (Giornata Mondiale di Preghiera per il Myanmar, ecc.).
6. Indicazioni pratiche: uso nella preghiera personale o comunitaria e nel ciclo liturgico
Come utilizzare questa preghiera?
- Durante la memoria liturgica di San Paolo Miki e compagni (6 febbraio), sia in liturgie eucaristiche sia in liturgia delle ore.
- In momenti di preghiera comunitaria (rosario, adorazione eucaristica, veglie, incontri di solidarietà) in cui si intenda pregare per Chiese perseguitate o per la pace in Asia.
- Nella preghiera personale, come spunto di meditazione e richiesta di forza nelle prove di fede, unendosi spiritualmente alla sofferenza del Myanmar e dei cristiani perseguitati.
- In occasioni particolari: durante la Quaresima (tempo di penitenza e riflessione sull’esperienza del martirio), nelle Giornate per la Libertà Religiosa e in speciali invocazioni per la pace.
- Prega la supplica facendo seguire un momento di silenzio per ricordare le vittime delle violenze e chiedere conversione dei cuori.
- Recitala prima o dopo la Comunione, per offrire concretamente la propria vita a servizio della giustizia e della pace.
- Personalizza la preghiera aggiungendo i nomi di persone o situazioni note (missionari, comunità perseguitate specifiche, ecc.).
- Offrila come intenzione nelle messe per il Myanmar e per ogni popolo provato da guerra e oppressione.
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