Glorificazione a Dio per la testimonianza dei Santi Martiri Proto e Giacinto

Ascolta la Preghiera
Dio onnipotente e eterno, fonte di ogni luce e speranza,
a Te eleviamo la nostra lode e il nostro canto di glorificazione in questo giorno santo delle Prime Comunioni.
Ti rendiamo grazie perché nella Chiesa, nostra madre, hai seminato l’esempio luminoso dei Santi Proto e Giacinto, testimoni fedeli che hanno offerto la loro vita per amore del Tuo nome.
Glorioso è il dono della fede, che, sull’esempio dei martiri, cresce nel cuore dei piccoli e guida ogni cammino verso la Vita eterna, promessa ai puri di cuore e ai coraggiosi nel Tuo Spirito.
Concedi, o Padre, che questi bambini, oggi uniti per la prima volta all’altare, possano contemplare sempre in Te la speranza della gloria e sentire nel profondo il richiamo alla santità, sostenuti dalla testimonianza dei santi e dall’amore della Chiesa.
Ascolta la nostra preghiera di lode, e infondi su tutti noi il desiderio ardente di condividere un giorno, con i Santi Proto e Giacinto e tutta la schiera dei martiri, la gioia senza fine della Vita eterna presso di Te.
Amen.
Spiegazione della Preghiera
1. Il contesto spirituale e dottrinale della preghiera
Questa preghiera si colloca all’interno della spiritualità cristiana cattolica ed è incentrata su una doppia ricorrenza: il giorno delle Prime Comunioni e la memoria dei martiri Santi Proto e Giacinto. La formulazione riflette una teologia ecclesiale nella quale la Chiesa è madre che genera alla fede, e i santi sono esempio luminoso per i suoi figli. La preghiera esprime stupore e gratitudine per il dono della fede e per la grazia dell’iniziazione eucaristica, vissuta in comunione con tutta la Chiesa e nel ricordo dei testimoni che hanno dato la vita per Cristo.
Il contesto dottrinale è profondamente eucaristico ed escatologico: l’Eucarestia è presentata come nutrimento per il cammino verso la vita eterna e segno di appartenenza a una comunità di santi e martiri. I valori della speranza, della gloria futura e della fede vissuta e trasmessa emergono chiaramente. Vi è inoltre un forte legame col tema del martirio come consacrazione totale a Dio e richiamo alla santità, secondo l’insegnamento della Chiesa che vede nei martiri “il seme dei cristiani” (Tertulliano).
2. I destinatari a cui è rivolta e perché
La preghiera si rivolge direttamente a Dio Padre onnipotente ed eterno, evocato come “fonte di ogni luce e speranza”. Si tratta quindi di una preghiera verticale, non indirizzata ai santi in quanto intercessori, bensì a Dio stesso, al quale si riconosce l’origine di ogni grazia e la paternità nei confronti dei suoi figli.
L’impiego del plurale (“eleviamo la nostra lode”, “ti rendiamo grazie”, “ascolta la nostra preghiera”) rivela che è pensata come atto comunitario, particolarmente adatto nel contesto liturgico; la comunità si unisce per lodare e glorificare Dio nel giorno in cui i suoi membri più piccoli (i bambini che ricevono la Prima Comunione) vengono accolti pienamente all’altare.
3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta
I principali beneficiari menzionati nella preghiera sono:
- I bambini che ricevono la Prima Comunione: Si invoca per loro la grazia di “contemplare sempre in Dio la speranza della gloria”, di sentire il richiamo alla santità ed essere sostenuti dalla testimonianza dei santi e dall’amore della Chiesa.
- L’intera assemblea/Chiesa orante: Si chiede che il desiderio della “gioia senza fine” della vita eterna sia acceso in tutti, con la speranza di unirsi un giorno alla comunità dei santi e dei martiri.
I bisogni affrontati dalla preghiera sono principalmente di ordine spirituale, non materiale: la perseveranza nella fede, la crescita nella speranza, l’apertura alla santità, la partecipazione alla comunione dei santi. Implicitamente, si richiede protezione spirituale per i piccoli, sostegno nella testimonianza cristiana e capacità di rispondere alla vocazione battesimale attraverso l’Eucaristia e la memoria dei martiri.
4. I temi teologici principali con riferimenti biblici e patristici
La preghiera articola diversi temi teologici fondamentali:
- Dio come fonte di luce e speranza: Si richiama la Scrittura (“Dio è luce” – 1 Giovanni 1,5; “Sperate nel Signore, siate forti, si rinsaldi il vostro cuore” – Salmo 27,14).
- Lode e glorificazione di Dio: Centrale nella Bibbia (Salmo 150) e nella spiritualità liturgica, la lode accompagna ogni atto di ringraziamento.
- Memoria dei martiri: I santi Proto e Giacinto vengono additati come modelli di fedeltà fino al dono della vita (“Non c’è amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici” – Giovanni 15,13). I martiri sono per la Chiesa “il seme dei cristiani” (Tertulliano, Apologeticum 50,13).
- Il dono della fede nel cuore dei piccoli: Gesù elogia la semplicità e la fede dei bambini (“Se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel Regno dei cieli” – Matteo 18,3).
- La speranza della gloria e la vita eterna: La preghiera orienta lo sguardo a ciò che non passa (“La nostra cittadinanza infatti è nei cieli” – Filippesi 3,20), e fa eco al desiderio del cristiano di unirsi a Cristo e ai santi.
- Vocazione universale alla santità: “Siate santi, perché io sono santo” (1 Pietro 1,16), sostenuta dalla testimonianza dei santi e dall’amore della Chiesa.
5. Genere di preghiera e collocazione nella tradizione liturgica
Questa orazione appartiene soprattutto al genere della lode e del ringraziamento (dossologia), con elementi di intercessione per i bambini e l’intera comunità. La nota penitenziale è quasi assente; prevalgono la gioia e la gratitudine per i doni di Dio.
Nella tradizione liturgica, simili preghiere vengono inserite:
- All’interno della Messa delle Prime Comunioni (come orazione iniziale, preghiera dei fedeli o orazione conclusiva);
- Durante la celebrazione della memoria dei martiri, specie nei contesti in cui la catechesi insiste sull’attualità della testimonianza cristiana;
- In occasioni catechistiche incentrate sulla “comunione dei santi”.
6. Indicazioni pratiche di utilizzo nella preghiera personale o comunitaria e nei tempi dell’anno liturgico
Per un uso fruttuoso di questa preghiera, possono essere seguite alcune indicazioni pratiche:
- Nella preghiera personale: Può essere recitata come atto di offerta e ringraziamento nel giorno della Prima Comunione di un figlio, di un parente o di un catechista, magari sostando su ciascuna strofa per una meditazione personale sul dono della fede, della Chiesa e della testimonianza dei santi.
- Nella preghiera comunitaria: È perfetta come preghiera di apertura o di conclusione della Messa delle Prime Comunioni, ma anche come orazione comune durante incontri di catechesi sulle figure dei martiri o della comunione ecclesiale. Può essere letta da un adulto, da uno dei bambini, o alternando parti tra assemblea e celebrante.
- Nel calendario liturgico:
- In primavera/estate, quando usualmente si celebrano le Prime Comunioni;
- Il 11 settembre, memoria liturgica dei Santi Proto e Giacinto, come atto di affidamento dei piccoli della comunità;
- Nella solennità di Tutti i Santi, facendo memoria della santità come vocazione universale e comunione dei fedeli.
- In processioni o momenti di adorazione eucaristica svolti dai gruppi di catechismo o dai bambini di Prima Comunione, come momento di lode e affidamento.
Per favorire la piena partecipazione, si può aggiungere un canto o lasciare un tempo di silenzio dopo la preghiera, oppure accompagnarla con brevi intenzioni spontanee. È consigliabile leggerla lentamente, lasciando risuonare le parole della lode, del ringraziamento e dell'intercessione, così che diventi autentico atto di fede e di abbandono a Dio, sempre in relazione viva con la Chiesa e i suoi santi.
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