Preghiere per Famiglie adottive

Famiglie adottive: sono quei nuclei familiari che, con amore e generosità, accolgono nella propria vita bambini e ragazzi offrendo loro una casa, affetto e stabilità. Le famiglie adottive affrontano sfide uniche e sono esempio di accoglienza, speranza e solidarietà, donando ai propri figli sicurezza e nuove opportunità di crescita. Pregare per loro significa sostenerle nel loro cammino d’amore.

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Benedizione a Gesù Bambino di Praga per le Famiglie adottive
Benedizione a Gesù Bambino di Praga per le Famiglie adottive

O Gesù Bambino di Praga,

con infinita fiducia ci rivolgiamo a Te, che nella Tua piccolezza divina irradi amore e misericordia su tutti i cuori.

Ti preghiamo, benedici tutte le famiglie adottive. Effondi su di loro la Tua tenerezza, proteggi ogni casa in cui cresce il dono della vita accolta e amata.

Concedi, o Gesù Bambino, la grazia di un amore sempre fecondo, capace di pazienza e di ogni accoglienza, che possa abbracciare senza timore e senza misura.

Fa’ che queste famiglie siano segno luminoso della Tua bontà sulla terra, testimoni di un amore che si rinnova ogni giorno nella gioia e nelle difficoltà.

Avvolgi con la Tua protezione ogni bambino, ogni genitore, e fa’ fiorire tra le loro mura la pace e la speranza che solo Tu puoi donare.

Gesù Bambino di Praga, dona la Tua benedizione su tutte le famiglie adottive, oggi e sempre. Amen.

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Famiglie adottive: destinatari di intercessione e cura pastorale

Le famiglie adottive rappresentano una realtà preziosa e, al tempo stesso, delicata all'interno delle comunità cristiane. Scegliere di accogliere un figlio o una figlia non biologica è un atto di amore che, come ogni vocazione, comporta gioie profonde e anche sfide specifiche che investono diversi aspetti dell'esistenza. Porsi in preghiera per le famiglie adottive significa riconoscere la singolarità della loro chiamata e sostenerle nella grazia e nella forza necessarie a camminare con perseveranza e fiducia.

1. I bisogni spirituali e fisici delle famiglie adottive

Le famiglie adottive vivono propri bisogni materiali e spirituali, spesso intrecciati tra loro:

  • Sostegno emotivo e psicologico: I genitori adottivi possono trovarsi ad affrontare emozioni complesse: attese lunghe, incertezze, sentimenti di inadeguatezza, difficoltà nell’instaurare un legame affettivo con il figlio adottato. Anche i bambini, dal loro canto, attraversano processi di adattamento, lutti, elaborazione del distacco e della nuova identità familiare.
  • Stabilità e protezione: Spesso la famiglia adottiva deve farsi carico di fragilità vissute dal minore, legate a storie di abbandono, traumi o traslochi ripetuti. Vi è quindi bisogno di stabilità, continuità, e di un ambiente sicuro sia a livello fisico che emotivo.
  • Accoglienza sociale e inclusione comunitaria: Queste famiglie possono sperimentare isolamento o senso di “diversità”, sia all’interno della società che nella comunità ecclesiale, per pregiudizi e incomprensioni. Il sostegno di una rete fraterna è fondamentale.
  • Sostegno economico e pratico: Le esigenze economiche possono essere consistenti, sia in fase di adozione sia dopo; inoltre, occorrono spesso servizi specialistici (psicologi, assistenti pedagogici o sostegni educativi).
  • Bisogno di discernimento e perseveranza: La chiamata all’adozione si accompagna spesso a interrogativi spirituali: comprendere il disegno di Dio, accettare limiti e incertezze, perseverare nei momenti difficili.

2. Significato teologico della richiesta di intercessione

Dal punto di vista teologico, pregare per le famiglie adottive acquista valore particolare. Nel Vangelo, ogni esperienza di accoglienza rispecchia l’amore di Dio che include, integra e adotta ciascuno come figlio e figlia. L’intercessione riconosce nelle famiglie adottive un riflesso concreto della misericordia divina e le sostiene nella loro missione, battendosi perché possano essere strumenti visibili di quell’amore che “tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta” (1Cor 13,7).

La preghiera di intercessione esprime inoltre il vincolo della comunione dei santi: la Chiesa è chiamata ad avere a cuore chi sperimenta particolari forme di prova, sostenendo nel combattimento spirituale bambini e famiglie che vivono passaggi delicati. Domandare per loro la protezione e la forza dello Spirito significa custodire e valorizzare un tassello essenziale del mosaico ecclesiale.

3. Temi di consolazione, guarigione e protezione

Pregare per le famiglie adottive implica uno sguardo attento alle loro necessità profonde:

  • Consolazione: Si chiede per loro la consolazione nelle difficoltà del percorso, il superamento del senso di abbandono, la certezza di essere custodi di una vocazione unica, anche quando emergono incomprensioni o fatiche.
  • Guarigione: Poiché ogni adozione coinvolge storie di ferite (talvolta profonde), è essenziale pregare per la guarigione interiore di genitori e figli: superare traumi antichi, imparare ad amarsi reciprocamente, concedersi reciprocamente tempo e fiducia.
  • Protezione: Invocare il Signore sulla famiglia adottiva chiedendo protezione dalle difficoltà esterne (giudizi, pregiudizi, ostilità, crisi finanziarie) e interne (tentazione dello scoraggiamento, divisioni, sfiducia). Si domanda una tutela angelica su ogni membro, proteggendo il vincolo che lentamente si va tessendo.

4. Esempi biblici e tradizionali

L’esperienza biblica mostra diverse figure che, pur non corrispondendo esattamente al modello attuale di “adozione”, testimoniano la benedizione divina legata ad atti di accoglienza e cura non “naturale”:

  • Mosè salvato dalla figlia del Faraone: Mosè fu tratto dalle acque, accolto e allevato dalla figlia del Faraone (Esodo 2,1-10): un esempio di generosità e adozione oltre i vincoli del sangue, strumento del disegno salvifico di Dio.
  • Rut e Noemi: La relazione tra Rut e Noemi esalta la dimensione familiare fondata più sull’amore e sulla scelta che sulla sola discendenza biologica (Rut 1-4).
  • San Giuseppe, padre putativo di Gesù: Giuseppe accoglie Gesù come figlio, amandolo e custodendolo nonostante non sia suo biologicamente; è l’immagine cristiana per eccellenza dell’amore paterno adottivo (Matteo 1,18-25).
  • L’essere adottati da Dio: Nel Nuovo Testamento, l’intera umanità viene chiamata “figlia” grazie all’adozione ricevuta attraverso Cristo (cf. Rm 8,14-17; Ef 1,5), offrendo il fondamento teologico per il valore spirituale di ogni adozione.

“Voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: ‘Abbà! Padre!’.” (Romani 8,15)

5. Adattare la preghiera ai diversi contesti pastorali

Le famiglie adottive sono eterogenee per storia, cultura, modalità di adozione (nazionale o internazionale), età dei figli adottati, presenza o meno di altre fragilità. La pastorale deve tener conto di queste differenze, evitando preghiere stereotipate o generiche.

  • Sottolineare nelle liturgie locali la presenza e il valore delle famiglie adottive, anche con benedizioni o momenti dedicati.
  • Offrire Gruppi di Mutuo Aiuto o catechesi specifiche su tematiche dell’adozione, favorendo il confronto e la solidarietà spirituale.
  • Includere intenzioni specifiche per i figli adottati e i genitori nei momenti di preghiera universale e nelle celebrazioni familiari.
  • Porre attenzione al rispetto della privacy, evitando di esporre in pubblico storie personali senza consenso e adottando delicatezza nelle intenzioni.

Adattare la preghiera significa anche dare spazio alle individualità: pregare con e per le famiglie adottive ascoltando le loro domande e paure, non sostituendosi ma accompagnando in modo empatico.

6. Suggerimenti pratici per pregare per le famiglie adottive

Alcuni suggerimenti utili per chi vuole intercedere per le famiglie adottive:

  1. Usare le Scritture: Personalizzare la preghiera a partire da brani dell’Antico e Nuovo Testamento in cui emergono i temi dell’accoglienza, dell’adozione, della paternità/maternità spirituale.
  2. Chiedere doni specifici: Invocare il dono della pazienza, della fortezza, della pace domestica, della guarigione da vecchie ferite, della sapienza educativa.
  3. Ricordare entrambi, figli e genitori: Pregare anche per la storia e i bisogni dei figli adottati, non solo per i genitori. Ricordare le famiglie di origine, quando è opportuno e rispettoso.
  4. Lasciarsi guidare dallo Spirito Santo: Ogni famiglia ha un cammino unico: lasciarsi ispirare nella preghiera dalla conoscenza personale, portando nella preghiera nomi, volti e situazioni.
  5. Affidare a figure di riferimento: Invocare Maria, San Giuseppe e i santi patroni delle famiglie e dell’infanzia.
  6. Accompagnare con gesti: Una preghiera efficace può essere accompagnata dall’offerta di aiuti concreti: vicinanza, ascolto, tempo, collaborazione pratica.

In tutto ciò, la preghiera resta la via privilegiata per trasformare la compassione in atto di amore: intercedere per le famiglie adottive significa custodire nel cuore della Chiesa quelle ferite e quelle speranze, certi che Dio Padre, che ci ha amati per primo, continuerà ad accompagnare e benedire ogni casa aperta all’accoglienza.