Preghiere tipo Contemplazione

Contemplazione è una tipologia di preghiera silenziosa e adorante, dove il fedele si pone in ascolto profondo di Dio, senza parole né richieste, ma semplicemente accogliendo la sua presenza. Collocata spesso dopo la comunione nella liturgia, la contemplazione è un momento di intima unione con Cristo, per lasciarsi trasformare dal suo amore. In ambito liturgico, essa può manifestarsi nel silenzio prolungato, specialmente durante l'adorazione eucaristica.

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Contemplazione con Santa Teresa Benedetta della Croce per la conoscenza della verità dei Filosofi
Contemplazione con Santa Teresa Benedetta della Croce per la conoscenza della verità dei Filosofi

Santa Teresa Benedetta della Croce, anima pensante e contemplativa, tu che hai cercato la verità tra la luce della ragione e il fuoco della fede, accogli oggi la voce di chi, come te, anela a conoscere il senso più profondo dell’esistenza.

Tu che hai abbracciato la croce della ricerca e la dolcezza della contemplazione, guida filosofi e ricercatori che si affacciano con umiltà sull’abisso della sapienza.

Aiutaci a vivere momenti di silenzio adorante, dove ogni parola tace e ogni pensiero si arrende alla presenza misteriosa del Volto di Cristo, Verità incarnata.

Fa' che la fatica dell’indagine non diventi orgoglio, ma soglia attraverso cui varcare per accogliere il dono della Luce soprannaturale.

Intercedi presso Dio perché, nel cammino della ragione, ci sia dato di riconoscere i limiti umani e spalancare il cuore all’ascolto interiore, lasciandoci trasformare dalla Verità che non è concetto, ma Incontro.

Insegnaci la sapienza dell’attesa, la gioia della sosta, la profondità del silenzio.

Fa' che, sorretti dal tuo esempio, possiamo passare dalla ricerca intellettuale alla contemplazione, dove il pensiero si fa preghiera e la sete di conoscere si placa nell’abbraccio di Colui che ha detto: “Io sono la Via, la Verità e la Vita”.

Santa Teresa Benedetta della Croce, prega per tutti i filosofi e i ricercatori, affinché siano amati cercatori del Volto di Cristo.

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La Preghiera di Contemplazione: Una Guida Approfondita

La contemplazione rappresenta una delle forme più alte e profonde di preghiera nell’esperienza cristiana, distinguendosi per il suo carattere silenzioso, amoroso e trasformante. In questo articolo si approfondiscono la natura della preghiera contemplativa, la sua collocazione nella liturgia e nella spiritualità cristiana, le sue principali caratteristiche, alcuni esempi significativi, il valore pastorale e suggerimenti per integrarla nella vita personale e comunitaria.

1. Descrizione della Tipologia

Nel panorama delle tipologie di preghiera cristiana — lode, ringraziamento, penitenza, intercessione, domanda, meditazione — la contemplazione occupa un posto unico. Se la preghiera di lode innalza Dio, la supplica cerca il suo aiuto, la penitenza chiede perdono e la meditazione ragiona e riflette sulle Scritture, la contemplazione invece si caratterizza per l’ascolto amoroso e il silenzio aperto alla presenza divina, senza discorsi né ragionamenti.

La contemplazione — in latino “contemplatio” — significa letteralmente “guardare intensamente”, fissare lo sguardo, essere totalmente presenti e ricettivi. È un’esperienza gratuita, in cui la persona apre il cuore a Dio, lo ascolta senza parole, lasciandosi trasformare dalla sua presenza. Come affermava San Giovanni della Croce, è un “amore silenzioso” nel quale ci si lascia guardare da Dio.

Elementi chiave della contemplazione:

  • Silenzio profondo e interiore
  • Attenzione amorosa e fedele a Dio
  • Assenza di richieste o parole (preghiera apofatica)
  • Apertura al dono gratuito della presenza divina
  • Recezione passiva ma radicale, una sorta di “vedere” spirituale

2. Collocazione nella Storia della Liturgia e della Pietà Popolare

La contemplazione ha origini antiche nella storia della spiritualità cristiana. Nelle sue forme più pure, emerge già nelle tradizioni mistiche monastiche dei Padri del Deserto (IV secolo), che praticavano la preghiera del cuore e l’esicasmo nella ricerca di quiete e comunione con Dio.

Nella liturgia ufficiale, la contemplazione si è sempre inserita come “cuore silenzioso” e finale di ogni celebrazione intensa: dopo la Parola ascoltata e condivisa, la contemplazione permette di gustare internamente ciò che si è ricevuto. Un segno evidente è la pratica del silenzio dopo la Comunione eucaristica, o durante l’Adorazione eucaristica, dove la comunità si raccoglie senza parole alla presenza reale di Cristo.

Nel Medioevo, la contemplazione fu coltivata in modo particolare dai maestri spirituali come San Bernardo di Chiaravalle, Santa Ildegarda, Maestro Eckhart, che ne descrissero le tappe interiori. Nel Carmelo riformato di Santa Teresa d’Avila e San Giovanni della Croce, la contemplazione divenne la meta stessa del cammino di orazione.

Nella pietà popolare, la contemplazione si ritrova in pratiche come la recita del Rosario “contemplativo” e nella preghiera silenziosa dinnanzi alle immagini sacre, o nella meditazione della Passione durante la Settimana Santa.

3. Struttura Tipica e Caratteristiche Formali

La preghiera contemplativa non segue uno schema rigido come altre forme di preghiera strutturata. È una presenza, un dimorare, uno “stare” di fronte a Dio. Tuttavia, si possono riconoscere alcune fasi o movimenti tipici:

  1. Preparazione (disposizione): raccoglimento, silenzio, invocando lo Spirito.
  2. Adorazione silenziosa: si sta alla presenza di Dio col cuore, occhi chiusi o fissi su un’icona o il Santissimo.
  3. Ascolto: si accoglie ciò che Dio suggerisce nel profondo, lasciandosi incontrare.
  4. Assenso amoroso: si risponde con un consenso interno di amore, senza parole.

Caratteristiche:

  • Silenzio e immobilità corporea
  • Ritmo respiratorio lento e consapevole
  • Assenza di discorsi mentali o “ragionamenti”
  • Focalizzazione sulla presenza divina più che sulle proprie emozioni o richieste
  • Spesso sostenuta da una breve giaculatoria o dal semplice nome di Gesù

4. Esempi Noti di Preghiera Contemplativa

Sebbene la contemplazione sia intrinsecamente “senza parole”, spesso si raggiunge attraverso brevi formule o gesti che aiutano l’introversione:

  • La Preghiera di Gesù (Esicasmo):
    “Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, abbi pietà di me peccatore.”
    Ripetuta fino a che tutta la persona diviene preghiera silenziosa.
  • Adorazione eucaristica in silenzio: Il fedele si raccoglie davanti al Santissimo Sacramento, senza dire nulla, solo “essendo” nella Presenza.
  • Contemplazione biblica: Dopo una lenta lettura di un passo evangelico, si resta a lungo in silenzio, lasciando risuonare una parola di Gesù o una scena.
  • Il “restare” di Maria: La tradizione vede in Maria la donna della contemplazione, che “custodiva e meditava nel suo cuore” (cfr. Lc 2,19) gli avvenimenti di suo Figlio.

5. Valore Pastorale e Pedagogico

La preghiera contemplativa ha un grande valore trasformatore e pedagogico sia per il singolo che per la comunità:

  • Cultiva il silenzio interiore, contrastando la superficialità e la dispersione della vita moderna.
  • Forma a un ascolto profondo oltre le parole, educando alla presenza e all’attesa fiduciosa di Dio.
  • Favorisce l’umiltà e il senso della gratuità (la ricchezza viene da Dio, non dal nostro sforzo).
  • Abitua ad accogliere e discernere lo Spirito nelle scelte quotidiane, rendendo la vita più attenta, compassionevole e integra.
  • Sana la tendenza all’attivismo eccessivo anche nella pastorale, ricordando che “più vale un attimo di contemplazione, che molte ore di attività priva di amore”.

Nella comunità, valorizzare il tempo di silenzio e adorazione genera unità, comunione e la consapevolezza della presenza di Dio che opera misteriosamente nei cuori.

6. Consigli per la Preghiera Personale e Comunitaria

Per assaporare i frutti della contemplazione nella preghiera personale e comunitaria è utile:

  • Dedicarvi un tempo regolare, meglio se quotidiano, iniziando da 10-15 minuti con gradualità.
  • Scegliere un luogo tranquillo, possibilmente sempre lo stesso, con una posizione comoda ma raccolta (inginocchiati, seduti, fermi).
  • Aiutarsi con un’immagine, una candela accesa, una breve preghiera iniziale e poi lasciare la parola al silenzio.
  • Non scoraggiarsi se sopraggiungono distrazioni: tornare gentilmente all’intenzione di essere presenti a Dio.
  • Nella liturgia, valorizzare i momenti di silenzio dopo la Parola o la Comunione, e proporre tempi di adorazione eucaristica silenziosa per la comunità.
  • Nei gruppi di ascolto, concludere i momenti di meditazione condivisa con qualche minuto di silenzio contemplativo vissuto insieme.
  • Ricordare che la contemplazione è un dono: la si può soltanto accogliere, modulando ogni attività attorno al suo nucleo di silenziosa presenza.

In sintesi, la preghiera contemplativa è la “fonte nascosta” della vita cristiana: essa insegna ad abitare il tempo nella presenza di Dio, lasciando che il suo amore trasfiguri lo sguardo, i gesti, e ogni relazione. Più che un metodo, è uno stile, una disposizione del cuore. Nella stagione odierna, segnata dal rumore e dalla fretta, essa è un’urgente riscoperta — personale e comunitaria — per poter davvero “ascoltare Dio che ci parla nel silenzio dell’amore”.