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Preghiere tipo Angelus
Angelus è una preghiera tradizionale della devozione cattolica che ricorda il mistero dell’Incarnazione. Si recita tre volte al giorno, generalmente al mattino, a mezzogiorno e alla sera. Liturgicamente, non è una celebrazione obbligatoria, ma accompagna la giornata dei fedeli, segnando i momenti di pausa con la meditazione sulla Vergine Maria e sull'annuncio dell’angelo. L’Angelus si recita spesso comunitariamente prima o dopo la Messa, soprattutto nei tempi ordinari dell’anno liturgico.
Preghiere trovate: 1

Angelus con l'Arcangelo Barachiele per la benedizione degli Studenti fuori sede
L’Angelus a San Barachiele per gli Studenti fuori sede
V. L’Arcangelo Barachiele discese dal Cielo quale messaggero di benedizioni eterne.
R. E su tutti gli studenti viaggiatori, lontani dalla loro dimora, effuse la sua luce.
V. O Barachiele, angelo della protezione, accompagna noi studenti fuori sede nei giorni di fatica e di distanza.
R. Dona il coraggio nei momenti di solitudine, la saggezza nello studio, la serenità nel cuore.
V. Sotto il Tuo manto, Arcangelo Benedetto, affidiamo le nostre speranze e i nostri sogni, perché nessuno sia mai solo lontano da casa.
R. Avvolgici con la tua protezione e fa’ che la tua benedizione eterna ci guidi verso il successo e la pace.
Preghiamo:
O Arcangelo Barachiele, angelo delle benedizioni, proteggi e accompagna tutti noi, studenti che affrontiamo terre nuove e sfide ignote.
Fa’ che la Tua mano resti sempre su di noi, donandoci forza, fiducia e luce in ogni prova.
Rendici strumenti di amore e speranza lontano dalle nostre famiglie.
Per tua intercessione, scenda su di noi la benedizione eterna.
Amen.
La preghiera dell’Angelus: tipologia, storia e valore pastorale
L’Angelus è una delle preghiere più note e diffuse nella tradizione cattolica. La sua forza spirituale, la collocazione nella giornata e il ricco significato teologico la rendono particolarmente degna di attenzione. In questo articolo approfondiremo nel dettaglio la tipologia di preghiera cui appartiene l’Angelus, la sua storia nella liturgia e nella pietà popolare, la struttura tipica, gli esempi noti e il valore pastorale e pedagogico; infine, forniremo alcuni consigli pratici per inserirlo nella propria vita di fede personale e comunitaria.
1. Descrizione della tipologia: tra lode, memoria e intercessione
L’Angelus è una preghiera di lode e di memoria, strettamente legata al mistero dell’Incarnazione del Verbo di Dio. È inoltre una preghiera di intercessione, in quanto chiede per i fedeli la grazia di essere guidati “per la sua passione e croce alla gloria della risurrezione”.
La struttura ripetitiva scandita da tre “Ave Maria”, unite a brevi antìfoni (versetti e responso) e a una orazione conclusiva, caratterizza l’Angelus come una tipologia ibrida, ma sempre focalizzata sulla meditazione gioiosa e grata dell’evento centrale della fede cristiana: l’Annunciazione e la risposta di Maria al progetto divino.
A differenza degli atti penitenziali o delle suppliche di pura intercessione, l’Angelus nasce come memoria e contemplazione, una preghiera-racconto che ricapitola i gesti di Dio nella storia, coinvolgendo chi prega nella narrazione della salvezza.
2. Collocazione nella storia della liturgia e della pietà popolare
L’origine storica dell’Angelus si radica tra il XIII e il XIV secolo in Europa, sviluppandosi innanzitutto nei monasteri per scandire la giornata, in relazione alle tre recite dell’Ave Maria nei diversi momenti del giorno: mattino, mezzogiorno e sera. Il rito dell’Angelus trova stretta correlazione con la pratica del suono della campana (la cosiddetta “campana dell’Ave Maria”) che invitava i fedeli alla recita comune o personale.
La prima menzione ufficiale di questa pratica si ha nel 1318 in Francia, mentre la forma attuale si stabilizza tra il XV e il XVI secolo. Dal sesto secolo si utilizza il Regina Coeli nel tempo pasquale, che ne è variatio pasquale. L’uso dell’Angelus si estese progressivamente anche al clero secolare, ai laici e alle famiglie, diventando nel tempo una delle più care espressioni della pietà popolare, raccomandata da pontefici, sinodi e predicatori.
Nel Messale Romano e nei rituali non esiste mai l’Angelus come preghiera ufficiale liturgica obbligatoria, ma ne è costantemente promosso l’utilizzo come “liturgia di confine”, a inizio o a conclusione di momenti liturgici o nei raduni dei fedeli. È anche tradizionale che il Papa, in Piazza San Pietro la domenica e nei giorni festivi, reciti l’Angelus insieme ai fedeli, rinnovando così una connessione vitale tra il popolo di Dio e la memoria dell’incarnazione.
3. Struttura tipica e caratteristiche formali
La preghiera dell’Angelus ha una struttura ripetitiva e meditativa. Si divide in tre strofe, ciascuna delle quali è composta da un versetto (annuncio), una risposta (conferma) e la recita di un’Ave Maria. Al termine delle tre strofe segue un’orazione conclusiva. Ecco la struttura precisa:
- Prima strofa:
Versetto: L’Angelo del Signore portò l’annuncio a Maria
Risposta: Ed ella concepì per opera dello Spirito Santo.
Segue: Ave Maria - Seconda strofa:
Versetto: “Eccomi, sono la serva del Signore”
Risposta: “Avvenga di me secondo la tua parola.”
Segue: Ave Maria - Terza strofa:
Versetto: E il Verbo si fece carne
Risposta: E venne ad abitare in mezzo a noi.
Segue: Ave Maria
Al termine si conclude con un’orazione:
Preghiamo.
Infondi nel nostro spirito la tua grazia, o Padre: tu, che nell’annunzio dell’angelo ci hai rivelato l’incarnazione del tuo Figlio, per la sua passione e la sua croce guidaci alla gloria della risurrezione. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Sul piano formale, si riconoscono:
- un uso sapiente delle formule dialogiche, tratte dai Vangeli;
- la ripetizione meditativa dell’Ave Maria;
- la chiusura orante che riassume tutto il mistero celebrato;
- il senso ciclico e regolare della recita, scandita tre volte al giorno (al mattino, a mezzogiorno, alla sera).
4. Esempi noti di preghiere di questa tipologia
L’Angelus è l’esempio più celebre di preghiera che medita nella lode un evento centrale della storia della salvezza tramite versetti, risposte e antifone di accompagnamento (preghiera memoriale). Di questa tipologia fanno parte anche:
- Il Regina Coeli: recitato nel tempo pasquale, celebra la risurrezione nel dialogo con Maria;
- Gaude Maria Virgo: antifona mariana simile, usata in contesti liturgici e processionali;
- Preghiere dell’Ufficio Divino (Lodi, Vespri, Compieta): caratterizzate da memoria, lode e supplica nelle ore stabilite;
- Itinerari mariani tradizionali, come le novene e le invocazioni, che rievocano i misteri della vita di Cristo attraverso Maria.
Queste preghiere condividono la struttura memoriale, la ripetizione e il forte legame con i vari momenti della giornata e dell’anno liturgico.
5. Valore pastorale e pedagogico
Sul piano pastorale, l’Angelus esercita un grande valore educativo e spirituale. Celebrando tre volte al giorno il mistero dell’incarnazione, rende attuale il “ricordo” del Sì di Maria e stimola a rispondere con generosità alla chiamata di Dio.
- Aiuta a sacralizzare il tempo quotidiano (mattino, mezzogiorno, sera), favorendo la percezione del lavoro, del riposo e delle attività come occasioni di incontro con Dio.
- Invita alla meditazione dei misteri della fede in modo semplice, utilizzabile da ogni fedele, anche senza formazione teologica.
- Offre una pedagogia affettiva: la ripetizione e la memoria favoriscono la maturazione della fede nel cuore, soprattutto nei bambini, negli anziani e nelle famiglie.
- Rafforza la dimensione comunitaria della preghiera, essendo recitato spesso insieme (in famiglia o in pubblico), legando la preghiera privata a quella universale della Chiesa.
“La preghiera dell’Angelus, con la sua cadenza regolare nella giornata, ci invita a inserire Dio negli snodi decisivi della nostra esistenza, insegnandoci che la storia della salvezza continua oggi nelle nostre vite.”
6. Consigli per l’uso personale e comunitario dell’Angelus
L’Angelus può diventare un punto di riferimento spirituale nel vissuto quotidiano, sia personale che comunitario. Ecco alcuni suggerimenti pratici:
- Recitalo tre volte al giorno: al mattino, a mezzogiorno, alla sera, magari segnando questi momenti con un piccolo rintocco di campana o una sveglia dedicata, per interrompere attività e ricentrarsi su Dio.
- In famiglia: trasmetti questa tradizione ai bambini e agli anziani, facendo dell’Angelus un appuntamento che unisce le generazioni e fa crescere nella fede comune.
- Nelle parrocchie e nei gruppi: inseriscilo in apertura o in chiusura di incontri, catechesi, consigli pastorali, oppure nella celebrazione di eventi speciali, come segno di unità e di affidamento a Maria e a Cristo.
- Personalizza la meditazione: dopo ogni Ave Maria, puoi soffermarti in silenzio, lasciando risuonare mentalmente le parole dell’annuncio e della risposta, permettendo così alla preghiera di penetrare nel cuore.
- Collega l’Angelus alla liturgia delle ore: se preghi le Lodi, l’Ora media o i Vespri, valuta di integrare l’Angelus come “ponte” tra la preghiera personale e quella della Chiesa universale.
- Partecipa alla recita pubblica: ove è possibile, ad esempio la domenica in Piazza San Pietro col Papa, valorizza la comunione con tutta la Chiesa.
La fedeltà a questa preghiera aiuta a approfondire la contemplazione dei grandi misteri della fede, educa a una spiritualità assidua e dinamica e plasma la sensibilità cristiana.
Conclusione
L’Angelus è una preghiera profondamente radicata nella memoria, nella lode e nell’intercessione, capace di accompagnare il fedele lungo la giornata e nella storia. La sua collocazione tra liturgia e devozione privata lo rende uno strumento vivo ed efficace per crescere nella fede personale e comunitaria. Riscoprire l’Angelus significa “rimanere in ascolto” dell’Annuncio che cambia la storia ed essere disponibili, come Maria, a generare Cristo nei luoghi e nei tempi in cui viviamo.