Lode a Dio per il dono dei Nipoti

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Lode a Te, o Dio misericordioso e creatore della vita,
Noi, come nonni, eleviamo a Te la nostra voce per esprimere gratitudine e gioia per il dono meraviglioso dei nostri nipoti.
Sei Tu la fonte inesauribile di ogni felicità, e nei sorrisi dei bambini riconosciamo la Tua presenza viva e amorosa.
Grazie per la luce che portano nelle nostre case, per la purezza dei loro cuori e la spontaneità della loro gioia.
Benedici i nostri nipoti, Signore, accompagnali nel cammino della vita, proteggi la loro innocenza e accresci la loro felicità ogni giorno.
Fa’ che le nostre famiglie siano segno della Tua amicizia e tenerezza, e che nella gioia condivisa dei bambini possiamo lodare sempre il Tuo Santo Nome.
Grazie, Signore, per averci reso custodi di così grande dono; rendici sempre capaci di trasmettere fiducia, amore e speranza.
Con cuore riconoscente, Ti lodiamo e Ti ringraziamo per la felicità dei nostri amati nipoti.
Spiegazione della Preghiera
1. Il contesto spirituale e dottrinale della preghiera
Questa preghiera nasce all’interno della tradizione cristiana come espressione di lode e ringraziamento a Dio per il dono dei nipoti, rivolta in modo particolare dai nonni. Nel contesto più ampio, essa si inserisce nel filone della spiritualità familiare, che riconosce la famiglia come “Chiesa domestica”, luogo privilegiato in cui si accoglie e si trasmette la vita, l’amore e la fede (Lumen Gentium 11).
Dal punto di vista dottrinale, la preghiera poggia sulla concezione biblica della famiglia come progetto di Dio, culla della vita e ambiente di crescita nel quale si comprende il senso della gratitudine, dell’affidamento e della responsabilità generazionale. Riflette anche la dottrina della bontà della creazione, poiché riconosce nei bambini un segno vivente della benevolenza del Creatore, come esplicitato nella Scrittura:
“Ecco, i figli sono un dono del Signore, è sua grazia il frutto del grembo.” (Salmo 127,3)
La preghiera dei nonni evidenzia, inoltre, la dimensione della trasmissione spirituale: la vocazione dei nonni come testimoni della fede, capaci di educare i giovani generazioni ai valori cristiani, come insegna Papa Francesco:
“I nonni sono il collegamento tra le generazioni, per trasmettere ai giovani l’esperienza della vita e della fede.” (Omelia, 26 luglio 2013)
2. I destinatari a cui è rivolta e perché
Il principale destinatario della preghiera è Dio Padre, definito "misericordioso e creatore della vita". La preghiera si indirizza a Lui riconoscendolo come fonte di ogni felicità e bontà, da cui scaturiscono i doni della vita e della famiglia. Questo orientamento radicale verso Dio rappresenta la centralità di Dio nella vita cristiana, e indica che ogni gioia, in particolare quella legata alla famiglia e ai nipoti, è segno della sua benevolenza.
Soggettivamente, la preghiera viene recitata dai nonni, che si dichiarano così riconoscenti sacerdoti domestici, intercessori e custodi della discendenza. Essi assumono la responsabilità di riconoscere e offrire, nella lode e nella gratitudine, i doni ricevuti, secondo il modello biblico della preghiera di Anna per il figlio Samuele (cfr. 1Sam 2).
Dunque, la preghiera è rivolta a Dio da parte dei nonni, che si fanno voce di una generazione nell’atto di lodare, ringraziare e affidare a Lui i propri cari.
3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta
Il cuore della supplica è l’intercessione per i nipoti. I nonni chiedono a Dio di benedirli e di guidarli sul cammino della vita, proteggendo la loro innocenza, purezza e gioia, qualità ritenute preziose sia agli occhi della fede che per la crescita armoniosa della persona. Si evidenzia così un duplice bisogno:
- Spirituale: crescita nella fede, protezione spirituale dall’errore e dalla corruzione, custodia dell’innocenza e della dignità interiore.
- Fisico ed esistenziale: sicurezza, felicità quotidiana, esperienza di gioia e amore nella famiglia come riflesso dell’amicizia e della tenerezza divina.
Questa intercessione abbraccia anche l’intera famiglia: si chiede che essa diventi – attraverso la gioia condivisa dei bambini e la presenza dei nonni – segno della presenza amica e tenera di Dio. Si tratta di imprimere un carattere sacramentale alla dimensione familiare, rendendo la casa uno spazio dove l’amore divino si manifesta e la lode a Dio è incarnata nei rapporti quotidiani.
La preghiera, quindi, affronta esigenze molto concrete: la trasmissione della fede, la difesa dell’infanzia, la serenità familiare, la gratitudine per la vita, l’esigenza di speranza per il futuro dei giovani e delle famiglie.
4. I temi teologici principali, con citazioni bibliche e patristiche
Sono molteplici i temi teologici toccati da questa preghiera:
- La bontà della creazione: vengono lodati Dio creatore e il dono della vita (Genesi 1,31: “Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona”). I nipoti sono proclamati “dono meraviglioso”, confermando la dottrina della vita umana quale bene supremo.
- Lode e gratitudine: la preghiera contiene ripetuti accenti di ringraziamento, eco del Salmo 92 (“È bello rendere grazie al Signore”).
- Infanzia ed innocenza: il riferimento ai bambini come ‘segnali’ della presenza di Dio (cfr. Matteo 18,3-6: “Se non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli”), e la richiesta di protezione della loro innocenza, richiama il valore teologico dell’infanzia spirituale, caro anche a santi come Teresa di Lisieux.
- Comunità familiare: il desiderio che la famiglia sia “segno dell’amicizia e tenerezza” di Dio richiama la familiaris consortio come luogo di rivelazione e imitazione dell’amore trinitario (Efesini 3,14-15: “Piego le ginocchia davanti al Padre, dal quale ogni famiglia nei cieli e sulla terra prende nome”).
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Speranza e missione dei nonni: la vocazione a trasmettere fiducia, amore e speranza rientra nella chiamata alla traditio fidei (trasmissione della fede), come affermava san Giovanni Paolo II:
“I nonni hanno una speciale capacità di testimoniare la fede… Il loro amore e la loro saggezza sono uno dei più grandi tesori della famiglia cristiana.” (Pontificio Consiglio per la Famiglia, 26-07-1999)
Attraverso questi temi, la preghiera si muove tra la dimensione verticale (lode a Dio) e quella orizzontale (intercessione per i nipoti e la famiglia), componendo un atto di fede incarnata nella vita quotidiana.
5. Il genere di preghiera e la sua collocazione nella tradizione liturgica
Questa preghiera appartiene al genere della lode (doxologia) e del ringraziamento (eucaristia, in senso esteso), ma contiene anche una forte componente intercessoria per i nipoti. Non è una preghiera penitenziale né di domanda personale, ma una benedizione e un atto pubblico di fiducia nella bontà di Dio.
Nella tradizione liturgica, preghiere analoghe compaiono in occasione delle benedizioni familiari, delle celebrazioni per la Giornata dei Nonni e degli Anziani istituita da Papa Francesco (26 luglio, memoria di Santi Gioacchino e Anna, nonni di Gesù), nonché nelle celebrazioni della vita familiare, battesimi, anniversari, momenti di festa comunitaria. Seppure non canonica o prescritta nei riti ufficiali, questa forma di preghiera si inserisce perfettamente nella spiritualità domestica e può essere proposta nelle liturgie domestiche, nelle preghiere dei fedeli o nei momenti di adorazione eucaristica con famiglie e bambini.
6. Indicazioni pratiche: come usarla nella preghiera personale o comunitaria e nei tempi dell’anno liturgico
L’impiego di questa preghiera può essere vario e adattabile:
- Nella preghiera personale: i nonni possono recitarla privatamente nello spazio quotidiano di adorazione, magari al mattino o prima di coricarsi, per affidare ogni giorno i nipoti al Signore. Può essere utile anche trascriverla e ripeterla spesso, arricchendola con nomi o intenzioni specifiche per ogni bambino.
- Nel contesto familiare: può essere introdotta durante i pasti, le riunioni familiari, le feste di compleanno, i momenti speciali dei nipoti (battesimi, prime comunioni, cresime), e nei raduni familiari durante le feste liturgiche.
- Nella vita comunitaria: la preghiera trova posto durante la Messa nella “preghiera dei fedeli”, nel Rosario comunitario, nei gruppi parrocchiali di famiglie e anziani, e soprattutto nella Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani (26 luglio), suggerita anche come preghiera di animazione liturgica o di benedizione ai nonni.
- Nei tempi liturgici: particolarmente adatta nel Tempo di Natale e Pasqua (quando si esalta la famiglia), nella Festa della Sacra Famiglia, e nel mese della famiglia (ottobre) o in ricorrenze civili come la Festa dei Nonni (2 ottobre, in Italia).
In definitiva, questa preghiera può diventare un prezioso strumento di animazione spirituale nelle famiglie e nella pastorale degli anziani, risvegliando la gratitudine, la lode e l’intercessione come cuore della fede vissuta in famiglia.
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